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Frecciarossa tagliati a Modena, Muzzarelli: «È un altro schiaffo alla città»

Frecciarossa tagliati a Modena, Muzzarelli: «È un altro schiaffo alla città»<br type="_moz" />

Il sindaco: «Scelta che penalizza Modena. Chiederò spiegazioni al Ministero»

23 ottobre 2023
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«La riduzione delle fermate delle Frecce a Modena, annunciata a partire dal 1 dicembre, rappresenta uno schiaffo alla città, l'ennesimo da parte di questo Governo». Lo afferma il sindaco Gian Carlo Muzzarelli dopo la decisione di Trenitalia di eliminare la sosta a Modena – con l’introduzione dell’orario invernale – di ben cinque corse dei treni Frecciarossa.

Convogli che a metà giornata percorrevano la linea Adriatica, da Milano alla Puglia, e si fermavano anche nelle stazioni di Parma e Modena. Modena e Parma adesso potranno contare su 13 collegamenti con Milano e Bologna e non più su 18 corse, come fino ad oggi. Questo taglio ha spinto il sindaco di Modena a notare che «a essere penalizzate da questa decisione siano le città, come Modena e Parma, dei territori produttivi di grande dinamicità economica e di alto interesse culturale e turistico». Per Muzzarelli «la decisione è assolutamente incoerente con le esigenze di rafforzare la mobilità sostenibile (anche per la mancanza di connessioni ferroviarie con la stazione Mediopadana) e spero ci possa essere un ripensamento: mi rivolgerò al Ministero». Il sindaco però ricorda come si tratti dello stesso Ministero che «non ha ancora risposto alle sollecitazioni sulla Bretella e alle altre richieste avanzate dal territorio. Ci coordineremo con la Regione per sollecitare una riorganizzazione». Secondo Muzzarelli, che richiama ciò che sta avvenendo anche sulla gestione dei migranti, «sembra quasi che il Governo cerchi di penalizzare i territori di qualità, dove Comuni, istituzioni e società locale sono in grado di garantire servizi di livello e buona qualità della vita».

Da parte sua, Trenitalia si giustifica scrivendo che le "Frecce" che non si fermeranno più a Modena e Parma sono state scelte perché fuori dalle fasce pendolari – che restano garantite – e che si trattava di collegamenti utilizzati solo in maniera limitata tra Milano e Bologna. Da Europa Verde, alla Lega, a Fratelli d’Italia, i politici chiedono a Trenitalia di tornare sui suoi passi: è un affronto il fatto che tanti modenesi dovranno andare fino alla stazione Mediopadana o a Bologna. l