Il luogo di memoria per i 73 ragazzi di Villa Emma: ecco come sarà il nuovo museo di Nonantola
Sviluppo su un piano per 650 metri quadri, con un itinerario artistico nei luoghi simbolo
Nonantola “Davanti a Villa Emma. Ragazze e ragazzi ebrei a Nonantola - 1942-43”. È questo il titolo del progetto che diverrà un “luogo per la memoria” che è in fase di realizzazione a Nonantola lungo via Mavora, prospiciente il parco della residenza storica. L’opera si svilupperà su un piano, per una superficie utile di circa 650 metri quadri, e comprenderà anche un itinerario artistico che si svilupperà nei i luoghi del paese e del circondario che furono teatro di precise fasi della storia dei 73 ragazzi ebrei salvati grazie al dottor Giuseppe Moreali, al parroco di allora, don Arrigo Beccari e a tutti i nonantolani. Il cantiere dei lavori, inaugurato a primavera, è stato commissionato da Fondazione Villa Emma, in convenzione con il Comune di Nonantola, e sostenuto da parte della Regione Emilia-Romagna, Ministero della Cultura, Fondazione di Modena e Bper Banca per un costo di realizzazione complessivo di due milioni e 700mila euro (a cui andranno aggiunti i costi di allestimento) e la fine lavori completa entro la fine del 2024.
«Il sito memoriale avrà caratteristiche polifunzionali – spiega il direttore della Fondazione Villa Emma Fausto Ciuffi– e procederà attraverso un passaggio coperto, affiancato da un muro ottenuto con mattoni recuperati dai due casali presenti nell’area al tempo della vicenda, “testimoni” della vita quotidiana del gruppo di ragazzi arrivati in paese dopo una fuga attraverso l’Europa. Prevederà quindi uno spazio d’ingresso e accoglienza, che consentirà l’accesso al percorso espositivo, gli uffici della Fondazione, una sala conferenze ad uso della comunità e delle associazioni del territorio, una sezione-archivio e un laboratorio didattico permanente al servizio delle scuole».
Il progetto di allestimento, destinato alla rappresentazione dell’incontro tra la comunità locale e straniera, sviluppa un racconto che non si limita all’area espositiva, ma intende permeare la struttura nel suo complesso per mezzo di setti-parete, segni a pavimento, tecnologie di comunicazione digitale e varie forme di testimonianza. Alla dorsale centrale del percorso è affidata la narrazione dei giorni trascorsi dai ragazzi a Villa Emma e, più in generale, al loro rapporto con il territorio di Nonantola. Il progetto prevede, inoltre, una zona di approfondimento scandita da un serie di postazioni individuali, dove i visitatori possono consultare materiali e documenti integrativi. L’area esterna, concepita come estensione dell’edificio, sarà popolata da setti verticali, panche e segni a terra che materializzano la rete di percorsi che animarono lo svolgersi della vicenda, prima e dopo la tappa nonantolana, evocando altri luoghi emblematici della storia, sia vicini che lontani. L’itinerario artistico per i luoghi del paese sarà invece segnato da piccole sedie, simbolo di accoglienza e di ospitalità, realizzate in bronzo e collocate nelle vicinanze di alcuni punti chiave della vicenda, a sottolineare la forte relazione tra la scena memoriale principale, il centro storico del paese e i suoi immediati dintorni, che a loro volta rappresentano i poli attorno ai quali si organizzarono l’accoglienza, l’amicizia tra i perseguitati e gli abitanti del luogo, la salvezza finale del gruppo. Infine c’è una ulteriore buona notizia.
«Dopo oltre 8 anni di attesa – specifica l’assessora alla Cultura Tiziana Baccolini – a Giuseppe Moreali e a don Arrigo Beccari sarà conferita la Medaglia al valore civile che verrà ritirata dai familiari discendenti il 3 dicembre durante una cerimonia pubblica».