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Modena. Il colosso giapponese Mitsubishi acquista il gioiello Cpc

Giovanni Medici
Modena. Il colosso giapponese Mitsubishi acquista il gioiello Cpc

Maxi investimento del gruppo automobilistico che nel 2017 era entrato in società
La trasformazione dell’area di via delle Suore insieme allo sviluppo del comparto

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Diventa giapponese una delle aziende della Motor Valley più proiettata nel futuro e che sta cambiando il volto della zona nord della città. Il Mitsubishi Chemical Group (MCG) ha infatti annunciato di aver acquisito la piena proprietà di Cpc srl, impresa con sede alla Sacca e specializzata nella produzione e distribuzione di componenti automobilistici realizzati in plastica rinforzata con fibra di carbonio, guidata da Franco Iorio.

Qui si realizzano tra l’altro le scocche del taxi volante di Amazon e le carrozzerie delle vetture solari Aptera con autonomia di 1000 miglia, che alla Sacca vengono anche assemblate.

Nel 2017 MCG era già entrato nella compagine societaria di Cpc, con una quota del 44%. «Si prevede che la transazione, soggetta alle approvazioni normative, si concluderà alla fine del 2023», fa sapere il Gruppo giapponese, mentre Ralph Meier, vicepresidente della business unit materiali speciali di MCG in Europa, sottolineando l'importanza di questa acquisizione spiega di aver avuto «avuto un ottimo rapporto di lavoro con Cpc. Questa acquisizione - dice - rappresenta il naturale passo successivo, permettendoci di portare la nostra offerta a un livello superiore».

Franco Iorio, amministratore delegato dal 2000 e azionista di maggioranza di Cpc, sottolinea dal canto suo che MCG e Cpc «si impegnano a garantire una transizione senza intoppi. La nostra partnership decennale, ora in fase di finalizzazione con un’acquisizione completa, rappresenta uno sforzo unificato per fornire ai nostri clienti le migliori soluzioni possibili e per guidare l’innovazione nel settore attraverso una catena di fornitura completamente verticale».

Ricordiamo che Cpc ha sviluppato in questi anni competenza tecnologica e know-how in vari campi del settore automotive, tra cui progettazione e simulazione di componenti, stampaggio di materiali compositi in fibra di carbonio, progettazione e produzione di attrezzature e stampi, verniciatura di compositi e assemblaggio di sotto-componenti. Nell'attuale mercato dell’auto la fibra di carbonio e le sue più recenti applicazioni rivestono un ruolo importantissimo nel rendere le carrozzerie più leggere. Qui si producono componenti fondamentali per auto da sogno, dalla Ferrari alla Maserati, dalla Lamborghini alla McLaren.

Una piccola modelleria meccanica modenese nata nel ’59 è diventata così uno dei principali partner delle più grandi case automobilistiche mondiali, arrivando a contare quasi mille dipendenti. Nel 2004 ha inaugurato il reparto carbonio e nel 2013 il reparto presse per l’utilizzo di una innovativa tecnologia di stampaggio a compressione della fibra di carbonio. Il consiglio comunale di Modena nel 2022 aveva approvato il piano di sviluppo dell’azienda, già interessata negli anni scorsi da lavori di ampliamento molto visibili (è stata costruita anche una torre di oltre 40 metri d’altezza all’incrocio con via delle Suore). Il piano di sviluppo presentato alla città prevedeva «investimenti industriali per la realizzazione di un ampliamento del comparto produttivo e servizi per circa 50mila metri quadrati ma anche attività di ricerca industriale e sviluppo sperimentale finalizzate alla validazione di un processo automatizzato sostenibile, intelligente e ad alta efficienza produttiva di componenti automotive in materiale composito per l’alleggerimento strutturale di veicoli di nuova generazione».

Cpc si è impegnata inoltre, firmando nell’agosto del 2022 un protocollo d’intesa valido fino a giugno 2025 con Comune di Modena e Regione Emilia-Romagna, a realizzare un Centro di ricerca sulla progettazione integrata per tecnologie di ricerca relativamente a innovazione dei materiali per l'alleggerimento strutturale, applicazione di metodologie e tecnologie digitali legate in primo luogo al riuso e riciclo del carbonio, automazione e digitalizzazione dei processi produttivi e di controllo della qualità. L’azienda ha già attivato collaborazioni con le Università di Modena-Reggio Emilia e di Bologna, per lo sviluppo della ricerca industriale e la formazione di profili professionali qualificati nel settore automotive. L’ammontare stimato per la realizzazione di tutti gli interventi del piano di sviluppo di Cpc approvato l’anno scorso è pari a circa 350 milioni di euro, di cui circa 340 da realizzarsi nel sito produttivo di Modena e gli altri per attività di ricerca industriale da realizzarsi presso le unità locali site in città nel periodo 2023-2027. Oggi Cpc conta 5 sedi produttive (tra cui la Nuova GM di Camposanto, acquisita a gennaio e dove ha intenzione di investire ulteriori 50 milioni di euro) e nei suoi programmi punta a superare i mille dipendenti entro il 2023.