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Modena. Whistleblowing nelle aziende, quando si “spifferano” gli illeciti

Ginevramaria Bianchi
Modena. Whistleblowing nelle aziende, quando si “spifferano” gli illeciti

Entro il 17 dicembre attiva la norma per prevenire reati come la corruzione. Ecco come proteggere chi segnala

13 novembre 2023
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Tutelare la libertà d’ informazione e prevenire e contrastare la corruzione e la cattiva amministrazione nel settore pubblico e privato.

Con questi propositi le imprese dovranno adeguarsi entro il 17 dicembre alla nuova direttiva 2019/1937, che protegge le figure dei whistleblower, prescrivendo per gli enti specifiche misure a questo scopo. Con il termine whistleblowing, si intende la rivelazione spontanea da parte di un individuo detto “segnalante” di un illecito o di un’irregolarità commessa all’interno dell’ente, del quale lo stesso sia stato testimone nell’esercizio delle proprie funzioni. Spesso si tratta di dipendenti, ma possono anche essere fornitori o clienti.

Si parla di whistleblowing “interno” quando la segnalazione viene fatta da un dipendente dell’azienda per tramite di canali di segnalazione interni all’azienda. Quando la denuncia viene fatta pubblicamente, ad esempio all’autorità giudiziaria o alla stampa, si parla di whistleblowing di tipo “esterno”. Spesso questa forma viene scelta da quelli che non ripongono sufficiente fiducia nei confronti della propria organizzazione, o che non considerano adeguate le procedure interne di gestione dei casi.

Indipendentemente dalla modalità tramite la quale la segnalazione è stata effettuata, per poter essere considerata a tutti gli effetti una segnalazione di “whistleblowing” la denuncia deve riguardare degli illeciti disciplinati dal diritto nazionale europeo.

Il Laboratorio Aperto ex Aem di Modena con la collaborazione della Colin & Partners ha ideato un workshop dal titolo “Whistleblowing: come gestire le segnalazioni in conformità con la nuova normativa”, con relatore l’avvocato Alessandro Cecchetti. Domani forniranno le conoscenze fondamentali della normativa, le strategie e gli strumenti più efficaci per gestire le segnalazioni nelle organizzazioni, tutelando sia l’impresa che il whistleblower.

Avvocato Cecchetti, sa spiegarci perché questa direttiva cambia il modo di prevenire ed intervenire sulla questione?

«Questa normativa è importante perché finalmente cambiano i soggetti obbligati e le sanzioni. Viene ampliato il numero di soggetti obbligati ad adempiere, e le sanzioni non sono solo pecuniarie, ma comportano anche la sospensione di chi amministra l’azienda».

Oltre a proteggere il whistleblower, la normativa lo incentiva?

«Il senso è proprio questo. C’era bisogno di mettere su carta una normativa che tutelasse ed invogliasse ad agire davanti a certi fenomeni».

Di cosa si occupa nello specifico la normativa? E, soprattutto, quali fatti possono essere il motivo di una segnalazione?

«Si occupa di segnalazioni ed illeciti. Le casistiche sono tantissime, le più gravi generalmente riguardano i contratti pubblici, la sicurezza e conformità dei prodotti, la tutela dell’ambiente, la salute pubblica, la protezione dei dati personali e la sicurezza dei sistemi informativi».

Le è capitato precedentemente di interfacciarsi con diatribe legali di questo tipo?

«In questo periodo facciamo da gestori del canale e abbiamo ricevuto parecchie segnalazioni che hanno riportato attività d’indagine. Non tutte sono pertinenti, spesso cerchiamo di scremare ed evidenziare quelle più attinenti, incrociando il contenuto dei fatti segnalati rispetto ai reati menzionati della normativa. Le segnalazioni sono tante ed è per questo che è importante formare le aziende su questa nuova normativa».