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I Guaitoli dicono basta dopo 70 anni e il mercato di Carpi perde il banco

Gabriele Canovi
I Guaitoli dicono basta dopo 70 anni e il mercato di Carpi perde il banco

Lorena e Alberto vanno in pensione: «Nessuno a cui tramandare l’attività»

15 novembre 2023
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Generazioni e generazioni di carpigiani – nipoti diventati nonni e figli piccoli diventati poi padri e madri – si sono vestiti con i capi d’abbigliamento della famiglia Guaitoli.

Prima con il banco di Remo e Giovanna Marastoni, poi andando dai figli Alberto e Lorena. Questione di tradizione, insomma. Ecco, dall’anno prossimo quello stallo che per 70 anni veniva occupato dai pantaloni e dalle giacche del banco della famiglia Guaitoli rimarrà vuoto. Alberto e la sorella Lorena hanno infatti deciso di andare in pensione «dopo 44 anni di sveglie alle cinque del mattino».

«Se ci mancherà? Eccome – risponde Alberto Guaitoli con gli occhi lucidi e la voce piena di emozione – Il mercato resterà sempre parte di noi e della nostra vita, dispiace non aver trovato nessuno a cui tramandare il lavoro e la passione come fecero i nostri genitori con noi nel lontano 1980»

Quello della famiglia Guaitoli è un nome storico nel mondo del commercio carpigiano: chiunque pensi al mercato in piazza dei Martiri, penserà ad Alberto e a Lorena e, chi ha più memoria, ai genitori Remo e Giovanna. «Ci hanno insegnato valori come passione e sacrificio – continua il suo viaggio nei ricordi Alberto – ma questa professione l’abbiamo sempre avuta nel sangue. Il mercato è comunità, è stare insieme. Non è solo un pantalone o una maglietta, ma è fiducia e amicizia. Con diversi clienti siamo diventati proprio amici arrivando anche a organizzare cene. Ecco, il nostro grazie va a loro, ai nostri clienti».

Andare “da Alberto” per comprare capi d’abbigliamento dal suo banco o semplicemente per scambiare due battute era una tradizione, e lo è stato da oltre 40 anni. Ora non sarà più così: «Non abbiamo trovato nessuno a cui tramandare l’attività – conclude Guaitoli, per anni anche membro dell’associazione di categoria Confesercenti e da quindici presidente di Anva – il mercato è una realtà importante per una città, promuove la socialità ma soprattutto offre un importante servizio. Se solo ci fosse una coppia di giovani ragazzi o due fratelli che volessero raccogliere l’eredità, noi saremmo felici. Alla fine basta “solo” svegliarsi alle cinque nei giorni del mercato. E la pioggia o le intemperie atmosferiche non saranno mica un problema».