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Modena. Il giallo sulla morte di Taissir: «Aveva gravi problemi di cuore»

Daniele Montanari
Modena. Il giallo sulla morte di Taissir: «Aveva gravi problemi di cuore»

Primi risultati dall’esame fatto a Padova: l’organo era affetto da stenosi aortica

15 novembre 2023
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Era affetto da una grave patologia cardiaca Taissir Sakka, il 31enne tunisino trovato morto la mattina del 15 ottobre nel parcheggio del cinema Filmstudio 7B, in Dell’Abate.

È questo il primo elemento che emerge dall’esame specialistico sul cuore del giovane, effettuato a Padova nell’ambito delle indagini condotte dalla Procura per chiarire come sia morto il 31enne. Per l’accaduto infatti un carabiniere risulta indagato per morte come conseguenza di altro reato. Altri cinque invece lo sono per lesioni ai danni di Mohamed Alì Sakka, il fratello di Taissir, che era con lui quella notte iniziata a Ravarino con una lite tra i due e un gruppo di ragazzi. Poi, dopo essere stati portati in caserma, la separazione dei due fratelli, e alla mattina la scoperta della morte di Taissir. Mohamed ha riferito che i due erano stati picchiati dai carabinieri.

L’esame sul cuore di Taissir, su cui è già stata effettuata l’autopsia, è stato condotto dal professor Gaetano Thiene, un’autorità indiscussa in materia. La prima conclusione a cui è giunto, da quanto è trapelato, è che Taissir fosse affetto da una stenosi dell’aorta, un grave difetto congenito che si portava dietro dalla nascita, anche se ne era inconsapevole. Il decesso dunque sarebbe da ricondurre a un improvviso malore ad esso legato. Questo confermerebbe la prima ricostruzione fatta dalla Procura di Modena, secondo cui «gli accertamenti espletati non hanno messo in evidenza lesività di natura traumatica di per sé sola in grado di determinare il decesso».

L’avvocato della famiglia Sakka però – Fabio Anselmo, già noto alle cronache per essersi occupato di casi come quello di Federico Aldrovandi e Stefano Cucchi – evidenzia un altro aspetto: «Mi fido ciecamente dell’analisi del prof Thiene – osserva – ma dall’esame emerge anche che la crisi cardiaca è stata causata da un fattore di stress. Bisogna dunque fare chiarezza sull’accaduto: noi non abbiamo una verità precostituita, ma vogliamo capire se c’è stato un elemento scatenante esogeno della crisi cardiaca letale. Ho chiesto per questo anche copia della Tac». L’avvocato Cosimo Zaccaria assiste invece quattro carabinieri (tra cui quello accusato per la morte di Taissir), gli altri due si sono affidati a un avvocato di Padova.