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Il caso

Campogalliano, mutuo con interessi usurari: il giudice ne taglia tre quarti

Daniele Montanari
Campogalliano, mutuo con interessi usurari: il giudice ne taglia tre quarti

Dopo le perizie la somma è passata da 232mila a 61mila euro

20 novembre 2023
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Non deve pagare 232mila euro di interessi al mutuo perché gli è stato applicato dalla banca un tasso usuraio. È la sentenza che ha riportato alla vita un 38enne di Campogalliano. E il suo avvocato avverte: «Ci sono tante persone che pagano interessi non dovuti per i mutui di anni fa». L’uomo aveva contratto il mutuo per l’acquisto della casa di Campogalliano, con un tasso variabile che si è rivelato per lui particolarmente sfavorevole. Col passare del tempo nel 2018 si è ritrovato a dover corrispondere un importo di 232mila euro di interessi. Soldi che lui non aveva. La banca ha ceduto il credito a un’impresa di recupero che non è andata per il sottile: gli ha pignorato la casa. A quel punto, nella disperazione totale, il 38enne ha deciso di fare causa a banca e impresa di recupero, in solido, ritenendo che gli avessero applicato un interesse usuraio. Non aveva però neanche i soldi per pagare l’avvocato. È ricorso al gratuito patrocinio, e ha preso in mano il suo caso l’avvocato Sarah Casarini di Reggio. Nel frattempo è arrivato il Covid, con la crisi che ha portato al blocco dei pagamenti. Una boccata d’ossigeno, ma non per molto, perché allo sblocco la società di riscossione ha ripresentato subito il salatissimo conto.

Tramite l’avvocato, il 38enne si è rivolto a un’agenzia specializzata in perizie finanziarie che, analizzando il suo caso, ha stabilito che la cifra di 232mila euro era esorbitante. Sono stati portati questi conti al giudice civile di Modena, che a quel punto ha incaricato un consulente tecnico d’ufficio che ha confermato tutto: l’importo di 232.494 euro era stato determinato con criteri di calcolo non più applicabili nelle condizioni attuali, che sono diverse. Per cui la cifra da corrispondere oggi diventa solo di 61mila euro. Alla luce di questa conferma super partes, il giudice a luglio ha sancito l’esito in sentenza, decretando la nullità parziale del contratto di mutuo relativamente alla clausola di determinazione degli interessi. Adesso il 38enne deve solo definire modalità e tempi di pagamento dei 61mila euro, cifra di tutt’altro tenore. E ha salvato casa.

«Ci sono tante persone che si trovano in situazioni simili – osserva l’avvocato Sarah Casarini – continuano a pagare mutui su importi non dovuti e purtroppo decidono di contestarli solo quando sono alla disperazione. In realtà non è difficile vincere in questi casi le cause contro banche e imprese di recupero: basta avere dei buoni periti che analizzano il quadro finanziario e lo riportano nei corretti termini. E il giudice civile non può non tenere conto di queste considerazioni. Il fatto è che spesso queste perizie sono costose e c’è chi, già in difficoltà nel pagamento del mutuo, non può permettersele. Se si hanno i requisiti di reddito però si può beneficiare del gratuito patrocinio, come in questo caso, che sono stata felice di portare avanti ».

La vittoria per l’avvocato è stata doppia: il 38enne rischiava di finire a processo per aver sforato di 80 euro la quota entro cui si può avere il gratuito patrocinio, configurando il reato di falso. Ma il giudice Alessandra Sermarini lo ha assolto con formula piena: «Ha riconosciuto che non c’era stato dolo – spiega l’avvocato – lo sforamento era dovuto a un errore di calcolo tale da non meritare un processo penale».l