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Modena. Il questore Dosi si insedia: «Più controllo e lotta alla devianza minorile»

Daniele Montanari
Modena. Il questore Dosi si insedia: «Più controllo e lotta alla devianza minorile»

Guardia alta anche contro la violenza di genere: «Massima attenzione ai reati spia»

20 novembre 2023
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Lotta alla criminalità diffusa, ai fenomeni di devianza minorile e alla violenza di genere.

Sono i tre assi prioritari d’intervento su Modena espressi ieri dalla dottoressa Donatella Dosi, nuovo questore alla presentazione ufficiale.

È una figura di grande esperienza. Originaria di Reggio Emilia, è in polizia dal 1988. Fra i vari incarichi, vent’anni a Bologna (dal 1991 al 2011), dove ha fatto anche anticrimine quando nel 1996 fu istituito il primo ufficio che si occupava di minori e maltrattamenti famigliari. Poi è stata a Imola, Avellino, Firenze e ultimamente a Roma, con un’importante esperienza al Commissariato straordinario per le persone scomparse.

Dottoressa, come affronta quest’incarico a Modena?

«Per me è una grande emozione e responsabilità, ringrazio il capo della polizia per avermi affidato un incarico così prestigioso, stimolante e impegnativo. Per me c’è l’emozione di un doppio ritorno: torno in Emilia, visto che sono originaria di Reggio, e torno a contatto col territorio dopo l’esperienza dipartimentale».

Quali saranno le sue priorità d’intervento?

«Non amo parlare di priorità, amo i fatti più che le dichiarazioni d’intenti. Comunque, per prima cosa bisogna portare avanti l’ottimo lavoro fatto da Silvia Burdese, mio predecessore, che ha lasciato una grande squadra. Sicuramente un contesto come quello modenese, che si contraddistingue per grande senso civico e istituzionale, rappresenta un grande valore aggiunto. Credo molto nella collaborazione interistituzionale, e qua so bene che c’è. Stamattina (ieri, ndr) ho incontrato il prefetto, ma voglio incontrare anche tutti gli altri rappresentanti istituzionali, per lavorare insieme».

A Modena anche in questi giorni si conferma l’allarme sui fenomeni di devianza minorile...

«Sì, ma c’è stata subito una pronta risposta all’episodio dell’accoltellamento con l’individuazione di alcuni soggetti la cui posizione è ora al vaglio della Procura. Come ho detto, c’è un’ottima squadra, che sa dare risposte efficaci. Continueremo a farlo, ma difronte ai fenomeni di devianza minorile non basta la repressione. Non dimentichiamoci che questi ragazzi saranno gli adulti di domani: occorre fare prevenzione e soprattutto educazione, con un’azione che non riguarda solo le forze dell’ordine. Spesso i minori non sono consapevoli delle conseguenze irreversibili delle loro condotte».

Altre linee d’azione?

«Sicuramente il contrasto alla criminalità diffusa con un rafforzamento del controllo del territorio, anche degli irregolari, e alla violenza di genere, in questi giorni purtroppo ancora alla ribalta nazionale. È un fenomeno che conferma l’esigenza educativa ma anche l’attenzione che ci deve essere per i cosiddetti reati spia, fenomeni di prevaricazione e possessività. È un tema a me particolarmente caro: a Bologna dal 1996 mi sono occupata di maltrattamenti quando la legislazione era agli inizi».

Viene dal Commissariato per le persone scomparse: qui a Modena abbiamo diversi casi aperti, come quelli di Alessandro Venturelli, Salvatore Legari e Silvana Covili...

«Certamente dedicheremo grande attenzione a questo fenomeno: so bene che dietro ogni scomparso c’è una famiglia e un dolore».