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«Viva la strada di tutti» e Modena si mobilita per avere più sicurezza

Gabriele Farina
«Viva la strada di tutti» e Modena si mobilita per avere più sicurezza

In piazza Torre e al parco Ferrari il ricordo delle vittime

20 novembre 2023
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«Viva la strada di tutti». Un cartello sollevato da un bambino davanti al parco Ferrari è un monito per gli adulti.

Un invito ad agire per ridurre la velocità e azzerare gli incidenti mortali. Ieri si è tenuta anche a Modena la Giornata mondiale del ricordo delle vittime della strada.

Piazza Torre s’è costellata di croci per non dimenticare le donne e gli uomini, i giovani e gli anziani che hanno perso la vita a Modena e provincia. Dai dati dell’Ausl di Modena, lo scorso anno quaranta persone sono morte investite e 3.410 sono rimaste ferite in 2.614 incidenti stradali.

«Obiettivo zero» è la frontiera indicata dall’associazione italiana Familiari e vittime della strada (Aifvs), che ha allestito ieri mattina il “cimitero” ai piedi della Ghirlandina, di fronte al Sacrario.

Poco distante, il Diurno di piazza Mazzini s’è tinto di rosso proprio per ricordare gli esiti drammatici di tanti, troppi incidenti.

Il parcheggio davanti al parco Ferrari ha ospitato invece la manifestazione organizzata da Modena 30. I volontari di Genitori ECOattivi, Ciclofficina popolare rimessa in movimento, Fiab e Legambiente hanno catturato l’attenzione dei passanti con messaggi scritti nei cartelli, posizionati se non impressi sull’asfalto.

I volontari hanno infatti disegnato una sagoma di un uomo per simboleggiare i rilievi compiuti dalle forze dell’ordine in caso di un incidente mortale.

Hanno poggiato a terra oggetti della vita quotidiana, quali scarpe e caschi, che acquisiscono un significato più tetro pensando agli incidenti e ai nomi propri di persona di fianco.

«Basta morti» il messaggio impresso in diversi cartelli, che si richiamano all’obiettivo zero rilanciato in piazza Torre. «Basta fiori sull’asfalto», la richiesta avanzata di fronte alla Ghirlandina.

Oltre ai nomi, anche i numeri sono significativi. In un cerchio bianco su sfondo rosso si legge il numero “50”, come il limite di chilometri orari vigente nelle città italiane.

I volontari sottolineano come con cinquanta chilometri orari servano ventotto metri per arrestare un’automobile in caso di pericolo e la probabilità di morire raggiunge l’85 per cento.

Con il “30” intesi come chilometri orari lo spazio di arresto si riduce a tredici metri e la probabilità di morire si assottiglia al dieci per cento.

«Modena 30» la richiesta sollevata da più parti per chiedere di abbassare il limite di velocità in città.

Le iniziative per ricordare le vittime della strada sono andate avanti ieri pomeriggio nella sala di rappresentanza del Municipio con Franco Piacentini, presidente Aifvs, e il sindaco Gian Carlo Muzzarelli.

Un ultimo percorso in centro prima della messa serale in duomo dedicata alla memoria delle vittime.