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Sassuolo. Alle medie Ruini le classi ora migrano di aula in aula

Alfonso Scibona
Sassuolo. Alle medie Ruini le classi ora migrano di aula in aula

Applicato il progetto Dada. Ogni materia avrà il suo ambiente

23 novembre 2023
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Sassuolo Partita la sperimentazione Dada (Didattiche per Ambienti di Apprendimento) alla scuola media Ruini. Si tratta di un progetto che nasce dall’idea di migliorare e incrementare il successo scolastico di ciascuno studente favorendone dinamiche motivazionali e di apprendimento efficaci per l’acquisizione delle abilità di studio proprie del “Lifelong Learning”.

«Il Dada – dichiara la dirigente del 3° comprensivo Barbara Bertoli – nasce circa dieci anni fa in due licei scientifici romani con l’obiettivo di coniugare l’alta qualità dell’insegnamento liceale italiano con la funzionalità organizzativa di matrice anglosassone e oggi conta circa 180 istituti in tutta Italia. È un metodo didattico caratterizzato dall’utilizzo di “aule–ambienti di apprendimento”, assegnate a uno o due docenti della medesima disciplina, con i ragazzi che si spostano durante i cambi d’ora».

L’ambiente ricopre un ruolo fondamentale per il benessere di tutti: diventa, come sosteneva Malaguzzi il “terzo educatore”. Si svincola il gruppo classe dall’aula creando lo spazio dedicato alla materia: italiano, matematica, inglese, arte e così via. Di conseguenza, gli studenti si spostano in base alla lezione che devono seguire e non sono costretti a stare chiusi nella stessa aula per tutta la mattina.

«Muovendosi in gruppo – continua Bertoli – abbassano la tensione, chiacchierano e incontrano ragazzi di altre classi. Negli spostamenti tra le varie aule didattiche gli alunni, fortemente responsabilizzati nella gestione del materiale e dei tempi, hanno l’occasione di dimostrarsi attivi e indipendenti. Il modello Dada ha anche un elevato valore educativo in quanto sollecita comportamenti di responsabilità e partecipazione da parte degli studenti, nell’esercizio fattivo delle competenze di cittadinanza attiva. Inoltre crea senso di appartenenza. Educare al bello, al rispetto e al decoro».

Ulteriore beneficio è che il docente usufruisce di una propria aula allestita personalmente e non corre il rischio di cadere nella routine, predisponendo spazi e materiali e rendendo più efficace ciascuna ora di lezione. La condivisione dell’aula tra docenti della stessa disciplina e la prossimità dei dipartimenti disciplinari favorisce inoltre la collaborazione tra colleghi, la condivisione di idee e soluzioni funzionali alla didattica e la valorizzazione delle singole competenze professionali.

«Con il collegio docenti – conclude la dirigente – ci siamo interrogati su quale fosse la dose di miglioramento da apportare sulla base della nostra visione pedagogica. Il nostro obiettivo è di innalzare il benessere organizzativo e migliorare gli esiti negli apprendimenti. Il futuro è la scuola delle relazioni e della responsabilità. Riteniamo sia necessaria un’alfabetizzazione emotiva; sono tanti i ragazzi fragili emotivamente con problemi di ansia, attacchi di panico e problemi relazionali. Come scuola dobbiamo partire da ciò che c’è ed essere capaci di vedere i tanti “anche” di cui sono fatti i nostri alunni».