Gazzetta di Modena

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Degrado

Modena. Viaggio nella discarica a cielo aperto tra bombole, rifiuti e scaldabagni

Carlo Gregori
Modena. Viaggio nella discarica a cielo aperto tra bombole, rifiuti e scaldabagni

Nei pressi di via Divisione Acqui un’area in abbandono e piena di rottami

26 novembre 2023
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La baracca in mezzo a rifiuti accumulati per tipologie di oggetti non è certo la cosa più triste del luogo. Chi è andato ad abitarla (o a occuparla, non è chiaro) ha cercato di darle un minimo di dignità decorandola con palloncini colorati e lasciando davanti al portone uno stendino con pantaloni ad asciugare.

Accanto, però, si trova una giacca arancione lacera del 118 sopra un mucchio di rifiuti putrefatti accumulati davanti al vialetto. È questo lo spirito del luogo. Siamo in via Morandi, la vasta zona di territorio, un tempo sede del deposito Amcm, tra via Divisione Acqui e la rotatoria di via Bonacini. Davanti, in vista sulla strada, un campo nomadi di giostrai, l’Off Modena (circolo Arci molto popolare tra i giovani) e Mr Muzik e le Acli. Al lato, un lungo palazzo a stecca coi servizi sociali di San Lazzaro-Modena Est e alcune associazioni.

È tutto intorno, sul retro di questo blocco di edifici, che regna un profondo degrado frutto di un lungo abbandono. La parte centrale è occupata da una vasta piazza di cemento circondata da magazzini assegnati a varie associazioni e enti. Alcune sono curate, altre ridotte a ripostigli di oggetti inutili di ogni genere. Anche dietro il vasto prato dove si trova l’EstatOff (la versione estiva e all’aperto del locale Arci), oltre a decine e decine di bombolette di writer abbandonate ovunque, indice di menefreghismo per l’ambiente, e a bottiglie e lattine di birra gettate in ogni angolo, si trovano mucchi di rifiuti. Ancora pochi in quella zona in semi abbandono, segnata da uno strano oggetto di lamiera arrugginita simile a un vagone rovesciato. Per una visione d’insieme dello stato di abbandono è meglio percorrere la strada che dopo l’Off (estraneo a questo degrado) porta a La Torre, un palazzone ristrutturato solo in parte e dal 2018 assegnato al polo 71MusicHub.

Accanto, infatti, si trova un pezzo del palazzo in stato di vistoso decadimento (l’angolo addirittura ha i mattoni sbrecciati, finestre malandate e muri deturpati).

In quello spiazzo accanto a La Torre ci sono mucchi di rifiuti di ogni genere, comprese carrozzine, bici da bambini e da uomo, sedie e l’immancabile scaldabagno arrugginito. L’impressione è che sia una comoda discarica tra cespugli, frasche e alberelli per chiunque passi in zona e che nessuno in zona abbia nulla da obiettare.

Tornando alla stecca dei Servizi Sociali (ci sono però anche sedi di associazioni), sul retro il degrado si replica. Ovunque mucchi di ferraglie, tubi, finestre, pezzi di bici, panchine rotte, macerie, materassi marci e tutto ciò che può essere in condizioni penose in abbandono all’aria aperta.

Un percorso da discarica differenziata fino alla fine del viottolo dove la strada volta a destra ad angolo retto. Siamo proprio di fronte alla baracca abitata.

Tutto intorno, bomboloni del gas in abbandono e tanto alto materiale che starebbe meglio in mano a Hera ma che forse, per qualche motivo non chiaro, è stoccato per essere conservato anche se deteriorato o a pezzi. Questa la situazione dell’area, che è vasta e meriterebbe ben altro trattamento. E non solo perché di proprietà pubblica e quindi di tutti i cittadini e sicuramente di pubblico interesse.