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Il caso

Modena. Omicidio Alice Neri, è deciso: Gaaloul a processo il 7 febbraio

Stefania Piscitello
Modena. Omicidio Alice Neri, è deciso: Gaaloul a processo il 7 febbraio

La madre, il fratello, il marito e la figlia della donna saranno parte civile

28 novembre 2023
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Modena Prenderà il via il 7 febbraio il processo a Mohamed Gaaloul, attualmente in carcere accusato dell’omicidio di Alice Neri. La notizia arriva dopo la decisione dell’avvocato Roberto Ghini, che assiste il 30enne tunisino, di rinunciare all’udienza preliminare, chiedendo il giudizio immediato. Si parte dunque il 7 febbraio, come disposto dal giudice dottoressa Carlina Clò, con una prima udienza di smistamento davanti alla Corte d’Assise.

Era il 18 novembre 2022 quando il cadavere carbonizzato della 32enne di Ravarino è stato trovato nelle campagne di Fossa di Concordia.

Nelle prime fasi sul registro degli indagati, come atto dovuto, sono stati inseriti i nomi del marito Nicholas Negrini e del collega con cui la donna ha trascorso la serata del 17. Le indagini del Nucleo investigativo dei carabinieri di Modena, coordinate dai pm Claudia Natalini e Giuseppe Amara, hanno infine portato a individuare Gaaloul quale principale indiziato. Il 30enne è stato arrestato in Francia – dove secondo la Procura stava fuggendo – e si trova ora in carcere. Secondo l’accusa, dopo essere salito in auto con lei, avrebbe ucciso la donna con colpi d’armi bianca, per poi distruggerne il cadavere. Nel processo si costituiranno parte civile madre e fratello di Alice, assistiti dall’avvocato Cosimo Zaccaria, e il marito Nicholas Negrini (insieme alla figlia di quattro anni), assistito dall’avvocato Antonio Ingroia.

«Prendiamo atto con soddisfazione – così Zaccaria – della prossima celebrazione del processo. Era quello che la famiglia desiderava per ottenere giustizia. Non solo. Il giudice, fissando il processo, ha risposto alle istanze difensive, respingendole, stabilendo la regolarità della richiesta di rinvio a giudizio e della fine di conclusione delle indagini. Al riguardo, quindi, nessun dubbio di correttezza nello svolgimento delle indagini e di altri aspetti di carattere formale e sostanziale. Per queste ragioni, attendiamo fiduciosi l’inizio del processo. Giustizia per Alice».

Interviene anche Roberto Ghini, che assiste invece Mohamed Gaaloul: «Per quanto riguarda la fissazione dell’udienza è un atto dovuto. Era stato chiesto da questa difesa e accolgo favorevolmente il fatto che sia in tempi sostanzialmente rapidi (come avevamo chiesto). Il decreto contiene altresì una risposta a una mia eccezione circa la violazione del diritto di difesa. Ovviamente contesterò la motivazione che non mi convince e che è frutto, almeno questa è la mia opinione, di una lettura errata degli atti, di una sottovalutazione della quantità di dati contenuti in 27 terabyte di memoria e delle ragioni specifiche che mi avevano portato a chiedere un breve rinvio. Proprio la giurisprudenza della Cedu citata dal giudice pone un problema di sostanza e non di “forma”. La lettura del Gup è, almeno a mio avviso, semplicemente formale».