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Modena. Studenti del Barozzi in sciopero: «Preside, ascolti le nostre richieste»

Paola Ducci
Modena. Studenti del Barozzi in sciopero: «Preside, ascolti le nostre richieste»

La protesta: «Da noi niente gite all’estero. Mancano anche le macchinette»

28 novembre 2023
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Sono stanchi gli studenti del Barozzi di Modena che ieri hanno scioperato per tutta mattina davanti alla scuola per chiedere di essere ascoltati dalla dirigente Lorella Marchesini su alcune richieste. Richieste che loro ritengono siano legittime e che la scuola invece sembra negare.

«Questa protesta pacifica è stata organizzata per dimostrare alla presidenza che noi studenti siamo tutti uniti – sottolinea Damiano, rappresentante di istituto – La scuola non si fa solo con i banchi e le aule, abbiamo la necessità che le nostre richieste vengano ascoltate per permettere a tutti di studiare in un ambiente piacevole. Le cause principali di questo sciopero non riguardano soltanto gli stimoli come le gite all’estero, che ci vengono negate ormai da anni, o i progetti Erasmus, nonostante la nostra sia una scuola in cui le lingue sono materie preponderanti; ma si concentrano anche su problematiche che riguardano l’interno della scuola, come ad esempio il rifiuto di farci entrare anticipatamente per evitare il maltempo o la mancanza di rifornimenti di cibo (quali macchinette o paninari). Ci era stato detto che i bandi per questi ruoli fossero aperti ma che nessuno volesse parteciparci, testuali parole “andati deserti” – spiegano i ragazzi – Noi studenti ci siamo mobilitati e abbiamo contattato diversi fornitori disponibili, per poi scoprire da loro che in realtà il bando non esisteva neanche. Perché ci hanno mentito? Ci hanno risposto che questa non è una loro priorità».

Lo studente continua: «Altre cause che ci hanno spinto a manifestare sono state le perquisizioni subite soprattutto negli ultimi giorni di scuola, un comportamento inaccettabile, che ci ha fatto sentire dei detenuti non degli studenti. Abbiamo bisogno non solo di confronto, ma di ascolto».

Gli studenti raccontano di essere stati perquisiti fisicamente (ragazzi e ragazze minorenni) gli ultimi giorni di scuola dell’anno scorso; sarebbero anche state controllate le borse e le cartelle prima di entrare nell’istituto per accertarsi che nessuno avesse portato materiale pericoloso.

Tra il materiale pericoloso sembra siano state anche considerate semplici bottigliette d’acqua, infatti gli studenti che le possedevano sono stati rimandati indietro o costretti a svuotarle per entrare.

Dal canto suo la preside Marchesini, che ha definito la manifestazione «il solito sciopero pre–natalizio», nell’udire dell'intenzione di protesta del martedì, lunedì sera aveva scritto una lettera aperta agli studenti dove provava a fornire loro spiegazioni sulle richieste: «Le gite scolastiche verranno stabilite secondo gli iter prestabiliti che comprendono il passaggio in consiglio di classe, commissione viaggi, collegio docenti e consiglio di istituto – ha scritto la preside – così come dovrà essere il consiglio di istituto a dover decidere sull’apertura dei cancelli 15 minuti prima al mattino».

Sull’Erasmus la preside ha sottolineato che non è vero che sono stati abbandonati questi progetti dimostrando come l'anno scorso ne siano stati fatti, e ha concluso la lettera con tutto ciò che la scuola offre a livello di offerta formativa anche extra curriculare invitando gli alunni ad un maggior apprezzamento di quanto viene proposto.