Fanano: libeccio fino a 223 all’ora, allerta Secchia a Modena
Vento estremo a Croce Arcana, 100 all’ora nei comuni montani Punta di calore in piena notte (17,8°). Martedì neve e pioggia
«Con un vento così volano anche i sassi». Parola di meteorologo. Il libeccio ha sferzato la punta calva di Croce Arcana nel cuore della notte e ha raggiunto i 223 chilometri all’ora. Raffiche fortissime che hanno interessato una zona completamente spopolata in cima al crinale appenninico. Aggiunge il meteorologo Luca Lombroso: «È sicuramente un vento insolito che colpisce la fantasia, ma non è così raro. Accade due o tre volte all’anno. Il record è stato registrato nel 2020 con raffiche ai 270 all’ora. In ogni caso, è capitato in una giornata climaticamente particolare».
Un sabato di tempo pazzo. Un dicembre con mattina soleggiata e forte vento che ha strappato le foglie dagli alberi ancora ombrosi nonostante l’inverno alle porte. Una notte pazza con uno sbalzo termico di dodici gradi in un’ora, e due ore dopo una ricaduta. Una pioggia che prelude a una nevicata. E ora anche il Secchia che comincia a preoccupare ed è tenuto d’occhio tra Sassuolo e San Prospero, a Bastiglia e Modena si apre il Coc per precauzione.
I vigili del fuoco hanno gestito 12 interventi a Modena e provincia legati al maltempo per vento (rami, piante, pali telefonici, pali illuminazione pubblica, cartelloni, scuretti). Situazione non problematica rispetto ad altre province, in particolare in Romagna, dove hanno inviato una squadra in supporto.
Il libeccio era annunciato e infatti si è fatto sentire. Non come tra Forlì e Rimini, dove ha raggiunto i massimi, certo, ma ha lasciato un segno su tutta la dorsale appenninica, soprattutto nella mattinata di ieri. Infine, il vento da record di Croce Arcana con velocità sopra la bora e il maestrale. Per tutta la mattina tra Fanano e Pievepelago, compresa la zona dell’aeroporto Paolucci di Pavullo, i venti hanno sferzato in modo sostenuto tra i 70 e i 90 chilometri all’ora raggiungendo punte ai 100. Venti sostenuti anche verso la collina e in città invece deboli, fino ai 16 chilometri all’ora.
Nella notte tra venerdì e ieri, poi, si è verificato uno strano fenomeno climatico, una compressione di calore in città. Se a mezzanotte la temperatura media era di 6°, all’una ha raggiunto 17,8°, per poi tornare a 6° alle tre e alle otto risalire. Effetto del vento, spiega Lombroso. Si temevano forti piogge. Precipitazioni ci sono state, ma modeste. Dall’aspetto pareva nevischio, ma per la neve bisognerà aspettare fino a martedì sera, secondo le previsioni, quando “Ciro”, la perturbazione in atto, porterà neve mista ad acqua. Commenta Lombroso: «Il vento ha comportato un’allerta rossa. È una perturbazione che sta colpendo in prevalenza il Nord-Est e noi siamo spesso sottovento. Ci sono fasi con scrosci di pioggia e con fiocchi di neve in montagna. È una situazione più tipica della primavera che di dicembre. Come spesso succede certi titoli internet sono stati smentiti dai fatti. Venerdì non faceva certo caldo a Modena, ma è stato un giorno molto caldo per dicembre». «Questa depressione chiamata Ciro. Il libeccio è legato a un ciclone con bassa pressione che si trova in prossimità dell’alto Adriatico con vento forte da Sud-Ovest verso l’Appennino e bora in Adriatico e a Nord-Est con nevicate sulle Alpi orientali a quote non basse». Capitolo neve. «Martedì sera possiamo vedere se cadrà a Modena. Non sarà una gran cosa, sarà molto bagnata. Comunque, l’aspetto più interessante è stato il su e giù di temperature. All’1,04 a Ingegneria si è registrata una massima 17,6° e al Policlinico addirittura 18,8°, mentre in centro oscillava tra 10 e 11°, poi è scesa e alle 8 è risalita».
C’è attenzione sui fiumi. Soprattutto il Secchia che tra Sassuolo e Sozzigalli registra un crescente rigonfiamento. Ieri sera Arpae indicava in giallo i punti di Sassuolo (11,46 metri), Marzaglia (2,07) e San Martino Secchia di San Prospero (7,52). Arancione la zona centrale del tratto con 8,84 metri a Ponte Alto e 10,07 a Sozzigalli.
La Provincia e la Protezione Civile proseguono il monitoraggio, ma non sono previste chiusure di ponti o interventi particolari. A Bastiglia il colmo di piena era atteso per la notte appena trascorsa con livelli superiori alla soglia 2. Aperto il Coc e iniziati i monitoraggi delle arginature. l