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Un corso per imparare il dialetto modenese: «Lingua che rischia di sparire»

di Beppe Manni
Un corso per imparare il dialetto modenese: «Lingua che rischia di sparire»

L’iniziativa: da domani con organizzazione dell’associazione Tric Trac

07 dicembre 2023
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Modena L’associazione “Tric e Trac”, Centro del riuso, da anni partecipa alle iniziative del Villaggio Giardino. A partire da domani e per dicembre e gennaio propone una serie di eventi dal titolo “Alla ricerca di una lingua perduta: il dialetto modenese”. Sandra Mari dell’associazione Tric Trac è l’organizzatrice del corso.

Com’è nata l’iniziativa sul dialetto?

«Il Tric e Trac, di via Nobili 380, nasce nel 2007 come progetto dell’Associazione Insieme in Quartiere per la città, al Villaggio Giardino. Il dialetto, una lingua parlata per centinaia di anni, oggi rischia di scomparire. È una parlata che ci trasmette preziose conoscenze e abilità di una vita passata che ha molte cose da insegnarci ancora oggi come riuso, riciclo, riparazione, sobrietà. Alla luce di queste considerazioni è nata l’idea di proporre una rassegna sul dialetto da organizzare nei pomeriggi e serate dei mesi invernali meno ricche di proposte culturali e di intrattenimento».

Come sarà il corso?

«Si tratta di sette appuntamenti (a partire da domani mattina alle 9.30, ndr) che vanno dalla commedia dialettale a una cena finale. Ma l’aspetto innovativo dell’iniziativa sta nei quattro incontri centrali: lezioni sul dialetto e la cultura contadina; letture di poesie, racconti, modi di dire e canzoni per imparare a leggere e scrivere il dialetto. Lo spettacolo dei burattini contenente frasi dialettali accompagnati da un piccolo vocabolario, non è solo indirizzato ai bambini. Tutti sono invitati, compresi associazioni culturali che si interessano del dialetto modenese in primis la Società del Sandrone, per dare inizio a una proficua collaborazione. È il nostro regalo di Natale».

Quali altre iniziative propone l’associazione?

«Fra poco inizieranno diversi corsi: cucito e piccola sartoria, riparazione mobili e oggetti in legno, riparazione biciclette e riuso creativo. Tali corsi sono parte integrante di un progetto che porterà alla riapertura al pubblico dell’officina di comunità “T-Riparo” interna al Tric e Trac: il cittadino può portare da casa o acquistare un oggetto e, con l’assistenza di nostri tecnici, utilizzare gli attrezzi dell’officina per la riparazione o modifica che ritiene utile. Questo progetto è risultato vincitore del primo premio del concorso “Abbiamo nel cuore” indetto da Hera sul tema “Riduzione dei rifiuti”».

Anche Vanna Panciroli, la conosciuta maschera della Pulonia, ammette che «A Modena si parla sempre meno il dialetto e le cause sono diverse: nelle famiglie stanno scomparendo i nonni che lo sanno parlare, la scuola non ne riconosce più il valore legato alle nostre radici e alle nostre tradizioni, anche perché gli insegnanti spesso vengono da fuori regione e non sono sensibili alla conservazione del nostro dialetto. D’altra parte la piazza Grande piena di curiosi divertiti allo sproloquio del giovedì grasso, organizzato dalla società del Sandrone sembra mostrare l’interesse dei modenesi per il dialetto».

Quali sono le iniziative per la tutela e il rilancio del dialetto?

«L’amministrazione comunale appoggia la Società del Sandrone che organizza il Giovedì Grasso con lo Sproloquio della famiglia Pavironica in dialetto, dal balcone del Municipio e il Carnevale dei Bambini la domenica per le vie del centro. Sandrone e famiglia poi visita diverse scuole elementari e usa il dialetto per coinvolgere gli studenti e parlare del carnevale. La nostra Società promuove, durante l’anno, per gli appartenenti al Club degli Sgorghigueli, ragazzi fino ai 12 anni, incontri e laboratori di costruzione e animazioni dei burattini, tenuti da Maurizio ed Elisa, durante i quali c’è sempre il momento “impariamo il dialetto”. Per la Befana la compagnia di burattini Ocarina bianca, tiene il suo spettacolo facendo parlare i protagonisti anche in dialetto. Le compagnie di Burattini a Modena sono ormai solo due l’Ocarina Bianca presente nelle scuole e nelle piazze e I Burattini della Commedia. Altre città come Reggio e Parma hanno una tradizione burattinesca e di cultura del dialetto, solida e maggiormente appoggiata dalle amministrazioni locali».