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Il grave episodio

Bomporto, il barista non gli serve più da bere e lui lo minaccia con un coltello

Bomporto, il barista non gli serve più da bere e lui lo minaccia con un coltello<br type="_moz" />

Allo Chanela Café di Sorbara: è stato denunciato per minaccia aggravata

08 dicembre 2023
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Bomporto Attimi di tensione martedì sera allo Chanela Café di Sorbara di Bomporto dove i carabinieri sono dovuti intervenire perché un uomo aveva minacciato con un coltello il barista che non voleva servirgli da bene. Arrivati sul posto i militari lo hanno trovato ancora lì. Lo hanno identificato: era Mohamed, il fratello di Taissir Sakka, il 30enne trovato morto nel parcheggio del cinema 7B di Modena il 15 ottobre scorso. Per quei fatti sono sotto indagine sei carabinieri del Radiomobile di Modena.

I FATTI
Mohamed Sakka è stato denunciato per minaccia aggravata col coltello e conseguente porto di un oggetto atto ad offendere. Riavvolgiamo il nastro della vicenda. L’episodio si è verificato, come detto, nella serata di martedì a Sorbara, all’interno dello Chanela Cafè, un locale che si affaccia sulla statale. All’interno del bar erano presenti numerose persone che hanno assistito all’accaduto. Tutto sarebbe iniziato quando l’uomo, già alterato dall’alcol, si è avvicinato al gestore chiedendo che gli servisse da bere. L’altro, viste le sue condizioni, si è rifiutato, scatenando la reazione di Sakka. Questo, secondo quanto ricostruito da alcuni testimoni, avrebbe estratto un coltello con l’intento di minacciare il barista. Nel frattempo è scattata la chiamata al 112 e in pochi minuti sul posto sono arrivati i carabinieri, pronti a sedare la situazione a individuare il responsabile.
 

MOMENTI CONCITATI
Attimi concitati in cui sembra che l’uomo abbia cercato di sbarazzarsi dell’arma gettandola nel dehors del locale, tra tavolini e sedie. I militari dell’Arma hanno iniziato a perlustrare il bar, trovando subito Sakka che non si era allontanato. Alcuni testimoni, avendo notato il gesto dell’uomo, hanno indicato ai carabinieri il punto in cui aveva lanciato l’arma, che quindi è stata trovata e sequestrata. Quanto all’uomo, per lui è scattata una denuncia a piede libero. Intanto proseguono le indagini per la morte di Taissir Sakka.

Dopo il suo decesso, proprio il fratello Mohamed ha puntato il dito contro sei militari dell’Arma, raccontando che, sia lui che Taissir, quella notte erano stati picchiati dai carabinieri (cinque sono indagati per lesioni su di lui, uno per morte come conseguenza di altro reato). I fratelli erano stati portati in caserma dopo una lite a Ravarino con alcuni ragazzini.