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L’ultimo saluto

Modena, addio a padre Tarcisio: «Prof straordinario e maestro di vita»

Daniele Montanari
Modena, addio a padre Tarcisio: «Prof straordinario e maestro di vita»

Ha insegnato filosofia a generazioni di studenti del Sacro Cuore. Lascia un grande ricordo anche tra i parrocchiani della Cittadella

08 dicembre 2023
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Modena. «Grazie Signore per il dono di padre Tarcisio. Grazie per il bene che ha saputo seminare con semplicità in mezzo a noi: con le parole, i gesti, gli sguardi, la presenza e l’amicizia ha saputo essere un segno della bontà e tenerezza di Dio».

Sono state le prime parole di padre Antonio Fabris, superiore provinciale per l’Italia dei Giuseppini del Murialdo, nella chiesa della Cittadella l’8 novembre per l’ultimo saluto a Tarcisio Pornaro, il prof di filosofia e storia del liceo Sacro Cuore spentosi domenica a Baggiovara a 91 anni, a seguito di un malore che ha fatto precipitare le sue condizioni di salute, divenute precarie in questi ultimi due anni. Un docente straordinario, che ha lasciato un ricordo indelebile nei suoi allievi. Ma anche un sacerdote appassionato, che in Cittadella si è fatto amare moltissimo.

Chiesa gremita ieri, con tanti confratelli, parrocchiani e studenti venuti anche a molti anni di distanza dalla maturità. Studenti che hanno ancora nel cuore la sua straordinaria umanità, la profondità di pensiero da docente universitario, ma soprattutto le carezze e le battute che aveva per i suoi “bestioni” (così chiamava i ragazzi) e le “gentilissime” (le ragazze). All’inizio della celebrazione, sulla sua bara sono stati posti tre segni: la stola pastorale, la Bibbia redatta da un suo confratello (che lui ha letto dall’inizio alla fine più volte anche nelle note, con le sottolineature) e un libro di filosofia.

Nato in provincia di Vicenza il 5 settembre 1932, padre Tarcisio fu ordinato sacerdote nel 1962, fece il suo tirocinio a Modena ed è sempre rimasto legato alla città, dove ha scelto di riposare per sempre: è stato tumulato dalle onoranze di Gianni Gibellini a San Cataldo, nella cappella dei Giuseppini. Al Sacro Cuore ha insegnato dal 1985 al 1997, poi ha trascorso due anni a Prato come formatore di giovani che chiedevano di entrare in congregazione, tornando quindi a insegnare a scuola a Montecatini e Rivoli fino al 2005, quando è rientrato a Modena al S.Cuore.

«La sua è stata una vita spesa per la scuola – ha sottolineato padre Fabris – per offrire ai giovani la capacità di mettere in moto il pensiero, di maturare la propria coscienza critica e leggere così i fatti e la storia. Negli ultimi anni non ci sentiva più, ma veniva lo stesso sempre a messa e agli incontri dei confratelli, e anche qui in parrocchia finché ha potuto è stato uno stimato confessore. In questi ultimi tempi, mentre passava da un ospedale all’altro diceva: «Sto andando a fare Pasqua». Come se prevedesse che i suoi giorni stavano finendo. La sua passione per la montagna e le pedalate in bici ci siano di stimolo a guardare sempre avanti, a puntare sempre in alto, non spaventandoci mai della fatica. Perché la vita è sempre un invito a camminare, ad andare oltre, cercando strade nuove e cose nuove».

«Sei stato il nostro confessore che ha rinvigorito la fede in momenti difficili» ha ricordato una parrocchiana. «Davvero metteva in moto il cervello – ha testimoniato una studentessa – sapeva tirare fuori il meglio da ognuno di noi, e ci trasmetteva l’amore di Gesù. Grazie di tutto padre Tarcisio, e adesso continua accompagnarci dal cielo». «Amavi i tuoi studenti quanto noi famigliari – ha detto la sorella Caterina, una delle tre rimaste della sua grande famiglia – eri capace di incuriosirli rendendoli parte viva dei tuoi insegnamenti. Amavi tanto anche le montagne: ti vedo ancora in cordata con me. Va Tarcisio adesso: scala ancora la montagna e pedala a perdifiato nelle infinite vie del Cielo».