Voto 2024 a Modena, vertice Pd a nervi tesi: candidature ancora in alto mare
Segretari e “vecchia guardia” puntano su Bortolamasi, Guerzoni e Lenzini. Ma l’accordo tra Muzzarelli e Bonaccini è molto lontano: Baruffi l’alternativa
La questione, che la si giri in un modo o nell’altro, riguarda sempre loro due: il “duca” Gian Carlo e Stefano da Campogalliano. Perché tra gli altri, in linea di massima, un accordo ci sarebbe anche: avanti con i quarantenni, meglio se con un’intesa su uno di loro senza passare per le primarie, oppure semplicemente si va alla conta a due o a tre, seguendo a questo punto le indicazioni del percorso nei circoli.
LA PARTITA BONACCINI-MUZZARELLI
Il Pd di Modena continua a fare i conti con una difficile mediazione per la scelta del candidato sindaco per le amministrative 2024. E il faccia a faccia di sabato pomeriggio è stato la metafora perfetta delle difficoltà incontrate dal partito: un vertice che si prospettava complicato, e che nei fatti è andato... peggio del previsto, con le posizioni ancora molto lontane. In particolare, il sindaco Muzzarelli ha fatto capire senza tanti giri di parole che l’accordo sul candidato deve passare da lui. Il che significa soprattutto una cosa: l’intesa sul candidato sostenuto dal governatore Bonaccini, ovvero l’assessore comunale alla Cultura Andrea Bortolamasi, è molto improbabile, e allo stesso modo lo è quella su Giulio Guerzoni, capo di Gabinetto di Muzzarelli. In ogni caso, il lavoro di diplomazia continuerà - soprattutto da parte di Bonaccini, che non è intenzionato a rompere - con una consapevolezza: se proprio non si troverà una soluzione, si passerà ad uno dei “padri della patria”, ovvero quasi sicuramente il sottosegretario alla presidenza della Regione Davide Baruffi, anche perché gli altri tre - i parlamentari Maria Cecilia Guerra e Stefano Vaccari, oltre all’ex assessore regionale Massimo Mezzetti, un’opzione che avrebbe risolto tanti problemi - si sono chiamati fuori.
CHE CAOS
Il fatto, però, è che anche loro, i quattro “padri della patria” sono d’accordo sul fatto che sia arrivato il momento di lasciare la poltrona di piazza Grande a uno dei quarantenni in lizza. Un altro elemento che rende complicata la strada che porta a Baruffi è la questione alleanze, perché con lui la strada per “chiudere” con la Rete rosso-verde e i Cinque stelle sarebbe in salita.
Tornando ai quarantenni, anche i tre segretari del Pd, ovvero Federica Venturelli (cittadina), Roberto Solomita (provinciale) e Luigi Tosiani (regionale) sono dell’idea che si debba puntare lì, con un accordo o semplicemente con le primarie che potrebbero anche essere a tre, considerando che oltre a Bortolamasi e Guerzoni c’è Diego Lenzini, vicesegretario cittadino (autosospeso) che insieme all’assessore alla Cultura è risultato il più “nominato” nel percorso dei circoli. Tornando ai due big, il problema resta sempre quello: mettere d’accordo loro, Muzzarelli e Bonaccini.