Gazzetta di Modena

Modena

Il caso

Attacco hacker alla sanità modenese, l'allarme di Forza Italia: «I dati dell’Ausl nel dark web»

Ernesto Bossù
Attacco hacker alla sanità modenese, l'allarme di Forza Italia: «I dati dell’Ausl nel dark web»<br type="_moz" />

La denuncia: «Dagli hacker è partito il conto alla rovescia di 18 ore per il riscatto». Segnalazione alla Polizia postale: a rischio oltre un milione di esami e cartelle cliniche  

13 dicembre 2023
3 MINUTI DI LETTURA





Un countdown in rosso che non supera le 18 ore e, poi, i dati hackerati non più tardi di due settimane fa all’Ausl di Modena saranno pubblicati sul dark web. Così i componenti dell’organizzazione hacker Hunters International puntano a guadagnare sulle informazioni riservate che hanno sottratto all’azienda ospedaliera di Modena e dintorni.

INDAGA LA POLIZIA POSTALE
L’Ausl, dal canto suo, non smentisce: «Abbiamo informato immediatamente la Polizia postale. Ribadiamo – fanno sapere dall’Azienda sanitaria – che tutti i sistemi di backup e continuità informatici hanno funzionato e che dai controlli effettuati non risulta, ad oggi, perdita o compromissione dei dati nei sistemi aziendali. Siamo costantemente in contatto e a completa disposizione degli inquirenti mantenendo il riserbo necessario a non compromettere le indagini». A rendere nota la richiesta di riscatto è la consigliera regionale di Forza Italia Valentina Castaldini, che con il suo team ha monitorato, da quando si è verificato l’attacco informatico, lo stato di avanzamento della situazione. «Chi ha in mano i dati sensibili rubati all’azienda sanitaria modenese ha messo un countdown entro cui se non viene pagato un riscatto i dati saranno ufficializzati online». Si tratta, stando a quanto riferito da Castaldini, di «954,7 Gigabyte di dati per oltre un milione e 200mila file nelle mani di chissà chi».

L'ALLARME DI FORZA ITALIA
La cifra per il riscatto pare essere riservata. Ma, a quanto si apprende dall’Ausl stessa, poco importa: «Dalle verifiche, la comunicazione degli hacker appare come riferibile a un profilo dell’Azienda Usl: tale modalità si configura come una vera e propria azione criminale ed è analoga a quella occorsa in recenti attacchi ad altre aziende sanitarie. Come accaduto in quei contesti, non si prenderà in considerazione alcuna richiesta da parte di gruppi criminali», proseguono. La partita non l’hanno dunque giocata solo le forze dell’ordine e i tecnici informatici dell’Azienda sanitaria, ma anche la politica. «È estremamente grave che la Regione – sottolinea ancora Castaldini – abbia fin qui sottovalutato il colpo. Avevo sperato venisse scongiurato questo pericolo, e avevo chiesto spiegazioni, con un apposito Question time in aula, agli assessori alla salute e all’agenda digitale, rispettivamente Raffaele Donini e Paola Salomoni. Sono stata quasi derisa per la mia preoccupazione perché non c’era motivo, stando a quanto riferito, di allarmarsi: dicevano che tutto fosse sotto controllo». Perciò, chiosa Castaldini, «chiedo che la Regione riferisca subito di quanto stia accadendo, oltre al fatto che spero, qualora fossero già stati contattati, possano procedere a denunciare chi ha tentato un colpo del genere alla nostra sanità pubblica». Interviene, sul tema, anche Antonio Platis, consigliere di Forza Italia in Provincia a Modena: «Ringraziamo Castaldini per aver portato alla luce quanto da tanti sospettato in queste settimane e prendiamo atto come l'Ausl non abbia dato alcuna comunicazione e, anzi, sul sito ci sia ancora l'indicazione opposta: nessun dato è stato sottratto. La normativa – illustra tecnicamente Platis – prevedrebbe subito una comunicazione tempestiva a tutti i soggetti potenzialmente coinvolti». I gigabyte delle Ausl modenesi sarebbero perciò finiti in mano agli hacker «con tutto quello che ne consegue in termini di pericoli e problematiche per i cittadini. È evidente che informazioni così sensibili possono essere una vera e propria arma. Come mai è accaduto a Modena e non negli altri nodi della regione? È chiaro – chiude Platis – che ci sono state delle sottovalutazioni e la politica non può fare lo struzzo, ma deve chiedere conto ed individuare le responsabilità».l