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La manifestazione

Modena, i bambini delle scuole scendono in piazza: «Vogliamo la pace»

Ginevramaria Bianchi
Modena, i bambini delle scuole scendono in piazza: «Vogliamo la pace»<br type="_moz" />

Un centinaio di alunni ha sfilato in via Emilia

13 dicembre 2023
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Modena si mobilita contro la guerra e le violenze, in nome della pace. Una fiaccolata che chiede alla cittadinanza di non arrendersi e continuare a pretendere un mondo diverso, in cui germogli la cultura del rispetto di ogni essere umano e dei suoi inalienabili diritti. Così, ieri pomeriggio, un centinaio di persone ha sfilato per il centro storico, partendo da Largo Sant’Agostino. L’iniziativa è stata promossa da Tam Tam Pace (Tavolo Associazioni Modena di Pace), insieme all’appoggio dei gruppi scout Agesci della zona di Modena e degli istituti comprensivi che dal 2018 si sono riuniti nella rete delle” Scuole di Pace”. All’appello hanno risposto il Comprensivo 1 e il 10. Le scuole, dopo aver sensibilizzato e approfondito in classe i temi legati alla Carta Universale dei Diritti Umani, si sono ritrovate per le vie del centro a combattere per le stesse cause, portando testimonianze e riflessioni sui luoghi in cui si stanno consumando conflitti e massacri di civili. “Pace, pace pace!” esclama il corteo passando per la via Emilia. “L’Italia ripudia la guerra” citano i cartelloni che molti dei presenti stringono fra le mani. Il cammino si ferma ai piedi del Duomo.

DENTRO AL CORTEO
«Le guerre sono la più devastante negazione dei diritti umani: siamo spettatori impotenti del disastro in atto da oltre due anni tra Russia e Ucraina, e della ferocia senza precedenti della guerra che in Israele e Palestina fa strage di bambini e di civili – spiegano i promotori prendendo parola –. Siamo costretti a vedere ogni giorno i diritti più elementari soffocati, in un mondo traboccante di iniquità e ingiustizie, sfruttamento e violenze. È di fondamentale importanza condividere la volontà di restare umani ad ogni costo e di non cessare mai di essere costruttori di pace». Si è formato un cerchio attorno alla voce robotica del microfono. Attorno bandiere e fiaccole. Piazza Grande, ormai megafono della protesta, lascia spazio alle voci dei bambini, che descrivono come sia la pace ai loro occhi. Intervengono sia grandi che piccoli, passandosi il microfono tra loro.

LA DEFINIZIONE DI PACE
«Che cos’è la pace? Ha una forma? Ha un colore?» interroga una ragazza.
«Ha le sembianze più diverse, che si devono completare tra loro per far scaturire un disegno che deve poter esser riconosciuto e condiviso da tutti. È tutti i colori che contraddistinguono il cielo nelle ore del giorno e nei mesi dell’anno», risponde la sua compagna. I più giovani, insieme, trasmettono una potente speranza. Chiedono la riduzione della spesa militare in favore di investimenti per la povertà, per la transizione ecologica e per le condizioni lavorative dignitose di tutti. Chiedono amore e speranza per un futuro migliore. Citano una delle letture analizzate a scuola. Questa volta la gridano in piazza: «Nonostante la paura della notte, davanti a te ci sarà sempre un bagliore di luce che ti dice: vieni tu, ti guido io. Lasciatevi guidare».