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Modena, le auto del film "Ferrari" nate alla carrozzeria Campana: «Così abbiamo riprodotto i bolidi»

Giovanni Medici
Modena, le auto del film "Ferrari" nate alla carrozzeria Campana: «Così abbiamo riprodotto i bolidi»<br type="_moz" />

Comprese anche quelle incidentate: «Nella pellicola di Mann ci siamo anche noi»

13 dicembre 2023
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Ci sono voluti quattro mesi di lavoro di una ventina di professionisti del restauro per costruire le carrozzerie delle vetture cinematografiche protagoniste del film di Michael Mann su Enzo Ferrari. E tutto grazie ad un’eccellenza modenese, la Carrozzeria Campana, 76 anni di attività, 12 mila metri quadrati di superficie in via Tito Livio. «La produzione americana ci ha contattato perché aveva bisogno di auto cinematografiche, Ferrari (modelli 335 e 801) e Maserati 450, per girare le scene di gara del film.


I SEGRETI DEL LAVORO
Sono stati utilizzati telai e motori dell’inglese Caterham (i cambi sono sequenziali), allungati e allargati per l’occasione da un’impresa di oltremanica – spiega Rita Campana, nipote del fondatore Onorio e figlia di Luigi (detto Nanni), la titolare dell’azienda di famiglia – Mentre in Inghilterra facevano questo lavoro noi nel corso dell’autunno scorso abbiamo costruito le carrozzerie, grazie a centinaia di foto a esemplari originali di queste auto (troppo importanti dal punto di vista storico ed economico per essere usati nel film, ndr) e dopo aver scannerizzato tutto in 3D. È stato fatto un grande lavoro di ricerca storica, tenendo presente che le vetture, fatte a mano, non erano mai esattamente simili le une alle altre anche se sono dello stesso modello».

IL DEPOSITO A MODENA
Un lavoro duro, ma che ha consentito di realizzare auto cinematografiche praticamente simili a quelle che in quel famoso 1957 hanno corso l’ultima edizione della Mille Miglia. E che abbiamo potuto vedere da Campana, che le ha in “deposito”. «Abbiamo realizzato anche il relitto della Ferrari 335 di De Portago, quella dell’incidente fatale di Guidizzolo. Questo per permettere a Mann di rendere perfettamente quanto successe in quel frangente. Abbiamo rovinato intenzionalmente una carrozzeria ricostruita, rompendo parti e storcendo il telaio. La scena dell’incidente è stata girata poi nel reggiano – continua Rita – e grazie ad un dispositivo pneumatico un secondo esemplare della vettura è stato proiettato in aria come avvenuto nella realtà, finendo poi nel canale adiacente, distruggendosi. La computer graphic ha fatto il resto».

I BOLIDI
Le auto cinematografiche hanno ancora le targhe posticce utilizzate nel film, i numeri bianchi su fondo rosso (le carrozzerie sono state realizzate in alluminio o fibra di vetro). Il relitto della 335 di “Fon” De Portago è sporco di terra ed erba secca, frutto del volo nel canale. Probabilmente verranno tutte smantellate a breve. La Carrozzeria Campana ha una lunga e gloriosa storia. La prima auto prodotta da Enzo Ferrari, la Auto Avio Costruzioni 815, oggi nella collezione Righini, esemplare unico al mondo, l’hanno restaurata proprio nell’azienda di via Tito Livio, 23 dipendenti e fatturato attorno ai tre milioni di euro l’anno, Campana ha acquisito negli anni Novanta dalla Maserati tutto il suo magazzino ricambi (800 mila pezzi) dal 1958 al 1982. Le vetture del film su Ferrari durante le scene di gara sono state guidate dagli stuntman assunti dalla produzione (c’era anche Stig, quello di Top Gear) oltre che dallo stesso Dempsey, che impersona il pilota Taruffi. E guidate al limite, fino a 200 all’ora, tanto che erano dotate di un rollbar in caso di capottamento. Non è mancata qualche frizione bruciata e qualche urto da riparare nel giro di una notte. «Abbiamo conosciuto sia Patrick Dempsey, che è un appassionato Porsche, e pure il regista, anche lui grande appassionato di auto e che ha visitato la nostra azienda – conclude Campana – Le riprese sono state fatte badando ai dettagli. E poi ci sono le “nostre” auto ma anche i martelli, i ceppi, le incudini e le scrivanie che abbiamo noleggiato alla produzione americana…».

Vicino alle auto cinematografiche nel deposito di Campana spiccano anche alcune vetture d’epoca, una Giulietta sprint e due Peugeot 403 verdi, che nella pellicola di Mann si possono vedere percorrere le strade modenesi.l