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Modena, una bicicletta bianca per ricordare Andrea: «Basta morti in strada»

Paola Ducci
Modena, una bicicletta bianca per ricordare Andrea: «Basta morti in strada»

La figlia in via Nonantolana: «Travolto sulle strisce»

18 dicembre 2023
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Una bici bianca (ghost- bike), corredata da un mazzo di fiori e dal gagliardetto dei Vigili del fuoco. Sulla canna un nome: Andrea D.C. e accanto un grande segnale stradale che indica il limite di velocità a 30 chilometri orari.

IL RICORDO

È stata questa l’installazione realizzata da un gruppo di associazioni modenesi (Fiab, Aria, Vittime della strada e Medici per l’ambiente) per commemorare Andrea Della Casa, l’ex vigile del fuoco di 89 anni investito mortalmente lo scorso 6 dicembre mentre attraversava la carreggiata, con la sua bicicletta a mano, sulle strisce pedonali di via Nonantolana all’altezza del civico 20.

La trentina di persone che si è riunita ieri mattina proprio sul luogo del recente incidente mortale (59 le vittime della strada a Modena e provincia nel 2022, la maggior parte anziani investiti sulle strisce pedonali), lo ha fatto sotto lo slogan “Modena 30”, «per chiedere alle istituzioni azioni più incisive di prevenzione e controllo per rivendicare il diritto alla strada come luogo sicuro per tutte le età».

LA FIGLIA

Presente al flash mob anche la figlia di Della Casa: «Ho voluto esser presente questa mattina sebbene la tristezza nel cuore sia profonda e inconsolabile – ha commentato – perché ben vengano tutte le iniziative finalizzate a sensibilizzare l’opinione pubblica sulla viabilità. Mio padre è stato travolto sulle strisce in un luogo della città prossimo a due scuole. Quanto successo a lui non possiamo più tollerare che possa accadere ad altre persone, figuriamoci poi se dovessero essere bambini».

LA RICHIESTA

Tutti i presenti erano d’accordo sul fatto che una città con viabilità a 30 chilometri all’ora su quelle strade in cui vi è la presenza sia delle automobili che della mobilità leggera e dei pedoni, ridurrebbe in primo luogo la frequenza di incidenti stradali a fronte di un impatto davvero minimo sui tempi di percorrenza, consapevoli anche del fatto che in Italia la prima causa di morte tra i 15 e i 25 anni è la strada e le statistiche europee parlano di riduzione nelle città 30 di un terzo degli incidenti. «Stamattina siamo qui come potremmo essere in tantissimi altri luoghi della nostra città - ha sottolineato Ermes Spadoni, presidente di Fiab Modena – Non è più tollerabile che si muoia per attraversare una strada. È necessario mettere in campo azioni concrete. Gli attraversamenti pedonali devono essere messi in sicurezza».

Spadoni insieme a Franco Piacentini dell’associazione “Vittime della strada”, a Giulia Sant’Unione di Aria e Francesco Soci di Medici per l’ambiente, affermano che sarebbe necessaria una risagomatura delle strade in prossimità dei passaggi pedonali, attraverso dei restringimenti di carreggiata che inevitabilmente costringerebbero gli automobilisti a rallentare, o ancora la costruzione di un’isola salvagente nella metà della carreggiata, ma soprattutto le associazioni chiedono a gran voce che Modena diventi una “città 30”.