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Il caso

Carpi, accerchiati e picchiati dal branco: due ragazzini presi a calci e pugni

Gabriele Canovi
Carpi, accerchiati e picchiati dal branco: due ragazzini presi a calci e pugni

L’episodio sabato sera nell’area dei fast food: «Erano in dieci contro due»

19 dicembre 2023
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Carpi Due ragazzini accerchiati e presi a calci da un gruppo di almeno dieci coetanei, dopo quella che doveva essere una normale serata al ristorante con gli amici. Due contro dieci, tutti col volto travisato dai cappucci e quasi tutti minorenni. E’ un tema, quello delle cosiddette baby gang, che torna sotto i riflettori, insieme – ed è inevitabile – a quello del disagio e della devianza giovanile.

Si tratta della seconda aggressione a Carpi, con giovanissimi nel ruolo di protagonisti, in meno di un mese dopo il raid punitivo all’Ipsia Vallauri.

Questa volta teatro di violenza diventa l’area commerciale Carpi Ponente, ovvero la zona dei ristoranti che si affaccia sulla tangenziale Bruno Losi. È lì che sabato sera poco dopo le 21 i due ragazzini sono stati accerchiati e picchiati, proprio mentre uscivano da uno dei fast food presenti. Tutto è partito da una richiesta di denaro da parte degli aggressori. I due ragazzi picchiati, che erano in compagnia di amiche e amici, avrebbero anche acconsentito estraendo dal portafoglio qualche moneta. Nonostante questo però, il branco ha accerchiato i due finendo per prenderli a calci, pugni e schiaffi davanti agli occhi dei passanti.

Secondo alcuni testimoni, addirittura, ci sarebbe stata una seconda colluttazione, con la baby gang che avrebbe aggredito nuovamente i ragazzi anche nella vicina via Brunete. Il tutto in pochi secondi, finché l’arrivo di un genitore (che era stato allertato dal figlio) ha portato gli aggressori a fuggire.

Dura la condanna di Gioventù Nazionale, movimento giovanile di Fratelli d’Italia: «La nostra città è ostaggio delle baby gang anche nel centro storico – dice il responsabile Francesco Natale – A qualsiasi ora si notano ragazzi che bivaccano, disturbano la quiete pubblicano e spaventano commercianti e cittadini. Occorrono maggiori controlli da parte della polizia locale che dovrebbe stare più nelle strade e meno negli uffici. L’amministrazione deve fare la propria parte per risolvere questo grave problema offrendo alternative a questi ragazzi buttati per strada. Servono ulteriori spazi di aggregazione giovanile in cui poter dialogare in maniera accattivante di sport, cultura e legalità».