Gazzetta di Modena

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Verso le festività

«Finanziare chi salva i migranti? Se potessi farei anche di più»

Paolo Seghedoni
«Finanziare chi salva i migranti? Se potessi farei anche di più»

Modena, monsignor Castellucci in occasione del messaggio di Natale

19 dicembre 2023
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Modena «Impariamo a parlarci e a confrontarci, dobbiamo reagire alla logica di considerarci avversari o nemici: il clima di aggressività che viviamo è segno di grande fragilità. Chi è aggressivo ha una personalità talmente debole da non accettare il dialogo e il confronto con l’altro. Per questo Natale spero di incontrare tante persone che vogliono far spazio alla pace nei loro cuori».

L’arcivescovo di Modena-Nonantola e vescovo di Carpi don Erio Castellucci, ha incontrato lunedì il mondo dell’informazione per presentare il suo messaggio natalizio “La nostra Pace è un bimbo” (che pubblicheremo integralmente domenica, vigilia di Natale). Castellucci ha incentrato il suo messaggio proprio sulla pace, la pace che manca al mondo («Papa Francesco parla di terza guerra mondiale a pezzi, il presidente Sergio Mattarella ha detto che il mondo è a pezzi, vogliamo guardare tutto questo con gli occhi dei bambini che invocano e pregano per la pace perché capiscono meglio di noi adulti quanto sia preziosa») e la pace che manca nelle relazioni tra le persone e nella Chiesa stessa: «Sento tante polemiche, anche qui a Modena, penso a Patty Smith o al Babbo Natale della piazza: il diritto di critica è fondamentale e va preservato, quello che credo debba essere considerato è che non tutto deve essere incanalato nella contrapposizione politica. Quando mi mandano mail su queste questioni di solito rispondo in modo ironico, non sempre l’ironia viene colta e apprezzata. Ma quello che preoccupa – ha proseguito don Erio – è il disagio interiore, spesso frutto di rabbia e solitudine: questo dobbiamo essere capaci di accogliere come comunità cristiana, per sostenere chi è preda di questi stati d’animo».

Inevitabile parlare delle tensioni anche dentro il mondo cattolico e, nel farlo, Castellucci richiama la vicenda che lo ha visto coinvolto con la donazione effettuata a favore di Mediterranea, dove presta servizio il modenese don Mattia Ferrari: «La carità del vescovo è una goccia nel mare, si tratta del 10% delle somme provenienti alla diocesi dal fondo caritativo dell’8x1000, circa 90mila euro, oltre a donazioni private. In queste vicende legate alle offerte a Mediterranea per il salvataggio dei migranti, quello che mi colpisce di più non è tanto l'attacco di chi odia lo Chiesa o ce l'ha con i migranti, ma le prese di posizione dei cattolici che bevendo acriticamente tutto quello che viene scritto in certi giornali ne fanno occasione per buttare fango contro la Chiesa, spesso anche esprimendosi con toni che sono decisamente lontani dal Vangelo per non dire opposti. A volte è più facile il dialogo con chi non crede o chi professa un’altra religione più che non chi si dice cattolico e assume atteggiamenti anti evangelici». Venendo allo specifico dell’indagine l’arcivescovo chiude: «Purtroppo questa polemica ha dato l'impressione che le donazioni fatte dalle diocesi fossero in qualche modo coinvolte nell'inchiesta che invece riguarda tutt'altro, ovvero il rapporto fra Mediterranea e una società danese. Queste intercettazioni erano per legge da distruggere e comunque è stato un reato consegnarle alla stampa e, secondo me, è un reato anche averle pubblicate proprio in quel modo. Questo lo stabilirà la magistratura. Per il resto io sono molto sereno, vado avanti per quello che posso con la carità del vescovo. E se potessi farei anche di più».