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«La spesa negli ipermercati è in calo, Modena ora sceglie i discount»

«La spesa negli ipermercati è in calo,  Modena ora sceglie i discount»

L’indagine di Federconsumatori. «Decisivo l’aumento dei prezzi»

19 dicembre 2023
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Nell’ottobre scorso, i volontari di Federconsumatori hanno intervistato oltre 200 consumatori di tutti i distretti della provincia di Modena.

«Un piccolo campione, ma sufficiente a delineare una condizione preoccupante, che qui sintetizziamo»: dice Marzio Govoni che di Federcosumatori è il presidente. «Emerge con forza un calo, per certi versi un crollo, della fiducia generale dei cittadini nel futuro. Poco meno, il 62%, ritiene peggiorata la propria condizione attuale rispetto al passato».

Venendo al rapporto tra consumatori e grande distribuzione è evidente come il calo generale di fiducia si riflette, marcatamente, anche nel giudizio verso le insegne commerciali. In questo senso pesano notevolmente le critiche agli incrementi di prezzo registrati negli ultimi due anni.

«Il 68% dei consumatori (ma sono le donne ad esprimere i giudizi più forti) ritiene che i prezzi, nel solo 2023, siano aumentati più del 15%. Tra di loro una larga parte ritiene che gli aumenti siano stati superiori al 20%. Sono percezioni, piuttosto distanti dai numeri Istat, ma realistiche; per la grandissima parte degli intervistati si tratta di aumenti non comprensibili nella loro entità»: sono ancora le parole di Govoni.

Nel rapporto con la rete commerciale si accentuano fenomeni già noti: «Cala il livello di “fedeltà” ad una sola insegna, il consumatore diventa più mobile, disincantato e diffidente, alla ricerca costante di offerte, che però lo lasciano perplesso circa l’effettiva entità. Si conferma la crisi, ormai storica, del formato ipermercato, criticato da chi ha risposto sia per i tempi necessari per fare la spesa che per i prezzi non sufficientemente bassi (ma le nostre indagini sui prezzi segnalano che questo formato registra generalmente i prezzi minori). Restano “tonici” i supermercati, mentre i discount continuano a crescere ed a registrare sempre maggiore interesse trai consumatori. I consumatori modenesi ritengono che i prezzi siano cresciuti soprattutto negli ipermercati e supermercati, mentre nella realtà sono i discount ad aver registrato i maggiori incrementi percentuali. Chi frequenta i discount, tra chi abbiamo intervistato, lo fa non solo per il prezzo, ma anche per la velocità d’acquisto e – sorpresa – per la qualità dei prodotti in vendita».

Un altro dato forte, tra le motivazioni per le quali si sceglie una struttura commerciale scende ai minimi termini la “fiducia nell’insegna”, superata persino dalla facilità di parcheggio: «Una classifica nettamente vinta dai prezzi bassi/quantità delle offerte, seguita dalla qualità dei prodotti freschi, mentre la quantità degli assortimenti e la presenza di una galleria di negozi, elemento di forza degli ipermercati, è un elemento determinante solo per una minoranza».

L’esatta metà del campione ha dei dubbi, di varia entità, sulla effettiva natura degli sconti, che ritiene non reali o applicati a prezzi gonfiati. Un quarto dei modenesi interpellati ha avuto «esperienze negative con la “sgrammatura”, vale a dire con la riduzione di peso, a parità di prezzo, di alcuni prodotti».

Infine il rapporto si chiude con un’unica richiesta che Federconsumatori rivolge al mondo della grande distribuzione: «È necessario in questa fase ascoltare i consumatori. Vanno quindi ascoltate le critiche, e vanno date risposte; ancora di più debbono essere interpretati i bisogni di innovazione, di chiarezza e di trasparenza».