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Decreto Valditara, “no” delle scuole di Modena. La Cgil: «Il ministro ritiri la riforma»

Decreto Valditara, “no” delle scuole di Modena. La Cgil: «Il ministro ritiri la riforma»

Gli istituti votano contro la sperimentazione del “4+2” ai professionali

22 dicembre 2023
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MODENA. Quattro più due? No, meglio cinque.

Gli istituti professionali modenesi e la Cgil bocciano senza appello il disegno di legge a prima firma Giuseppe Valditara, ministro dell’Istruzione e del Merito.

La riforma intende modificare l’organizzazione degli istituti professionali. Al posto dei tradizionali cinque anni, il ministro propone un modello con quattro anni più altri di approfondimento in sede di Its (istituto tecnico superiore) Academy.

Il testo è stato approvato giovedì scorso dalla settima Commissione in Senato e la discussione in aula è prevista dopo l’approvazione della legge di bilancio.

Nel frattempo, gli istituti sono stati chiamati a votare o meno la sperimentazione già dal prossimo anno. La risposta è unanime: no.

IL PARERE DELLA FLC CGIL

«Le scuole modenesi stanno bocciando senza nessuna esitazione la sperimentazione quadriennale voluta dal ministro Valditara che riguarda gli istituti tecnici e professionali», sottolinea il sindacalista Claudio Riso.

Riso è il segretario provinciale che si occupa del mondo dell’istruzione (Flc) per la Cgil di Modena. I risultati raccolti sono incontrovertibili. «A oggi infatti sono sei gli istituti della nostra provincia che sono stati chiamati a votare: il Marconi di Pavullo, il Baggi di Sassuolo, il Galilei di Mirandola, il Venturi, il Cattaneo-Deledda di Modena e lo Spallanzani di Castelfranco – elenca il sindacalista – In tutti e sei i casi i collegi dei docenti hanno respinto la proposta a larghissima maggioranza, con risultati che in qualche caso hanno sfiorato l’unanimità».

RIFORMA STRONCATA

Il ministro presenta la riforma come «ambiziosa», il sindacalista la stronca nel metodo e nel merito.

«La proposta di sperimentazione, praticamente imposta dal ministro Valditara con un proprio decreto emanato mentre è in discussione al Senato un disegno di legge che ha ad oggetto la stessa materia, richiede l’adesione delle scuole entro il 30 dicembre – attacca Riso – e prevede una riforma radicale degli indirizzi di studio dei tecnici e professionali: riduzione da cinque a quattro anni dei percorsi di studio, riduce le ore delle materie a carattere generale a favore di quelle di indirizzo, introduce il Pcto (ex alternanza scuola lavoro) e l’apprendistato già dal secondo anno (in pratica a 15 anni, in pieno obbligo formativo), subordina la didattica al contesto produttivo dei territori prevedendo l’ingresso di soggetti privati esterni nelle attività di progettazione dell’offerta formativa, e infine taglia anche dei posti di lavoro».

«RITIRARE LA RIFORMA»

Il sindacalista domanda dunque al ministro di ritirare la riforma.

«Come Flc Cgil esprimiamo soddisfazione per l’esito di queste votazioni che dimostrano la netta contrarietà verso una sperimentazione che subordina la scuola alle esigenze e ai bisogni di soggetti privati – conclude – snaturandola e trasformandola di fatto in un luogo di addestramento professionale. Il messaggio che arriva da queste scuole è chiarissimo: l’unica scuola possibile è la scuola della Costituzione, che non si piega a logiche privatistiche e di mercato, e non si spezzetta cambiando forma e contenuto a seconda delle latitudini geografiche. La bocciatura è netta e senza appello: invitiamo il ministro Valditara a prendere atto di tutto questo e ritirare questa inaccettabile riforma».

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