Modena, ecco le 50 regine del fatturato: Ferrari guarda tutti dall’alto
Supercar in testa davanti ad aziende agroalimentari. A Castelfranco due realtà da mezzo miliardo “speculari”
La nostra provincia è ricca di piccole e medie aziende ma anche di imprese leader nel loro rispettivo settore di attività, eccellenze di livello mondiale.
Vi presentiamo le prime 50 imprese per fatturato: questa è solo la prima di sei puntate che analizzeranno fatturato, utile e variazione sull’anno dei bilanci delle imprese del Modenese.
SUPERCAR IN TESTA
Scorrendo l’elenco spicca al primo posto tra le aziende modenesi che fatturano di più la Ferrari, che nel 2022 è arrivata a sfiorare i 5 miliardi di euro, (4 miliardi e 832 milioni). E nel 2023 questi numeri sono previsti ancora in forte crescita grazie al successo mondiale delle vetture di Maranello. Ferrari ha infatti chiuso il primo semestre con ricavi netti per 2,9 miliardi di euro, in aumento del 17%.
A poco meno della metà, si fermato un altro marchio modenese di supercar, la Maserati, l’anno scorso arrivata a 2 miliardi e 185 milioni di euro di fatturato. Il Tridente produce peraltro in città solo la MC20, vettura di successo e che garantisce un futuro allo stabilimento di via Menotti.
TANTI SETTORI SUGLI SCUDI
Oltre alle auto Modena è ben nota per le sue aziende agroalimentari; come l’Inalca di Castelvetro, che nel 2022 ha fatto segnare 1 miliardo e 596 milioni di fatturato ed è salita sul gradino più basso del podio in questa speciale classifica.
Havi Logistics di Bomporto al quarto posto nella graduatoria dei fatturati (857 milioni) forse è un nome meno noto dei primi tre: il gruppo Havi è una multinazionale, colosso nel settore dei servizi logistici per imprese, che occupa oltre 10mila persone a livello globale distribuite in 146 sedi complessive, una appunto a Bomporto.
A seguire troviamo Borsari e c. di Nonantola, che spicca con i suoi 742 milioni di euro. Il presidente di Coldiretti Modena, Luca Borsari, 49 anni, ha iniziato a lavorare nell’azienda di famiglia (uno dei principali trader di materie prime per l'agricoltura e la zootecnia, leader nella commercializzazione di cereali e loro derivati) che poi si è allargata al settore agricolo: Borsari è l’amministratore di un gruppo di aziende che spaziano dalla coltivazione di colture estensive (biologiche ed integrate, all’allevamento di suini e bovini fino al bioenergetico), dislocate su tutto il territorio regionale.
Restiamo in ambito agroalimentare e parliamo delle due imprese che occupano il sesto e il settimo posto in classifica, ovvero Salumifici GranTerre e Caseifici GranTerre, che fanno parte da pochi mesi di un’unica realtà cooperativa e hanno fatto segnare nel 2022 rispettivamente 706 e 611 milioni di euro di fatturato.
Sopra il mezzo miliardo di euro troviamo infine due aziende sassolesi simbolo del nostro distretto ceramico, ovvero Marazzi Group (di proprietà del colosso americano Mohawk) e Kerakoll della famiglia Sghedoni, la prima a 542 milioni e la seconda a 517 milioni di giro d’affari l’anno passato.
IL CASO CASTELFRANCO
Manitou Italia è la filiale tricolore dell’omonima multinazionale francese e si trova a Cavazzona di Castelfranco Emilia. Singolare il fatto che proprio di fronte ad essa, dall’altra parte della via Emilia, si trovi oggi la moderna sede di un’azienda che sforna prodotti simili, ovvero sollevatori telescopici e piattaforme elettriche, la Magni Telescopic Handlers e che ha quasi lo stesso fatturato: 461 milioni la Manitou e 443 milioni la Magni, fondata dieci anni fa da chi ha lavorato per trent’anni proprio per la Manitou.
Tra queste due imprese nella classifica dei fatturati delle aziende modenesi nel 2022 troviamo un’altra impresa ceramica, la Florim di Fiorano, a 456 milioni di euro. Il 13esimo e il 14esimo posto in graduatoria spetta invece a due imprese carpigiane, ovvero Sinergas, la branca di Aimag che gestisce servizi nel settore energetico, idrico, ambientale e tecnologico, e la cooperativa edile Cmb, una delle più importanti a livello nazionale. 441 milioni il fatturato 2022 della prima e 403 quello della seconda.
La Tetrapak Packaging Solutions di Modena è arrivata l’anno scorso a fatturare 401 milioni, poco sopra la prima impresa dell’abbigliamento in questa classifica, Champion Europe di Carpi, a 392.
A seguire la modenese Eurocap petroli a 367, General Noli spedizioni internazionali a 360 (multinazionale del gruppo Savino Del Bene attiva nel settore delle spedizioni via nave e via aereo) e un altro marchio della galassia Cremonini, Chef Express, che ha oltre 200 punti vendita tra stazioni ferroviarie, aeroporti, aree di servizio, a 343.
Alcar Uno di Castelnuovo Rangone, anch’essa operante nel settore della lavorazione delle carni, arriva a 325 milioni mentre sopra i trecento milioni troviamo pure System Ceramics di Fiorano a 303 e Cpl Concordia a 302. L’accelerazione dei processi di trasformazione energetica in molti ambiti ha portato l’impresa guidata dal presidente di Legacoop Estense Paolo Barbieri a definire un nuovo e ambizioso piano di assunzioni per arrivare tra l’altro entro fine anno a definire l’ingresso di 150 nuove risorse rispetto alle 1471 unità del 2022.
TRA I 200 E I 300 MILIONI
Spulciando tra i dati delle aziende che hanno fatto segnare fatturati tra i duecento e i trecento milioni di euro nel 2022 troviamo altri nomi storici dell’imprenditoria modenese. Consorzio GranTerre (che raggruppa caseifici e allevamenti del gruppo cooperativo) a 251, la carpigiana Liu Jo di Marco Marchi a 241, la finalese Panariagroup ceramiche a 240. La Panini, celebre nel mondo per le sue figurine e i suoi prodotti editoriali, l’anno passato è arrivata invece a 238 milioni di giro d’affari davanti alla Metalsider2 di Villavara, con 224. Suincom di Castelvetro con 216 ha sopravanzato la Gambro Dasco di Medolla, operante nel settore biomedicale, a 208, e la Usco, che produce in città parti di ricambio per macchine operatrici, a 203.
Come si può notare nell’elenco delle prime 50 imprese modenesi per giro d’affari sono compresi attorno al quarantesimo posto altri nomi noti del panorama produttivo locale.
Italpizza, leader europeo nella pizza surgelata, la carpigiana Twinset, la sede della filiale italiana della Daimler Buses di Sorbara di Bomporto (ex Evobus, dove i mezzi Mercedes e Setra dei clienti vengono completati e personalizzati prima della vendita), il colosso della logistica Transmec di Campogalliano e un’altra branca dell’impero della carne della famiglia Cremonini, ovvero Roadhouse, catena di ristoranti presente in tutta Italia.
Tra i nomi che chiudono la classifica non si possono non citare Opocrin di Formigine, leader mondiale nella ricerca, produzione e commercializzazione di principi attivi farmaceutici e molecole complesse, Stilma, la CPC, che negli ultimi anni è in crescita tumultuosa e sta diventando un nome di primo piano nella Motor Valley grazie alla sua specializzazione nei materiali compositi; e poi ancora Annovi Reverberi, che produce pompe e idropulitrici e Villani di Castelnuovo, un nome assai noto nel settore agroalimentare grazie ai suoi salumi.
(1-continua)