Gazzetta di Modena

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Il tragico bilancio

Ben 1.432 vittime stradali in 21 anni: «Non si ferma la strage a Modena»

Gabriele Farina
Ben 1.432 vittime stradali in 21 anni: «Non si ferma la strage a Modena»

I dati dell’Osservatorio Aifvs. Piacentini: «Nessuno se ne accorge in tempo»

01 gennaio 2024
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Immaginate di essere nati nel 2002 in un Comune delle dimensioni di Fiumalbo.

Ogni anno invitate tutti gli abitanti al vostro compleanno e vi accorgete che gli ospiti in arrivo sono sempre meno. Arrivate alle soglie dei vent’anni e i presenti si contano sulle dita di una mano.

Ai 21 non c’è più nessuno, nemmeno il festeggiato.

«UNA STRAGE DI MORTI ANNUNCIATE»

Non è un romanzo di fantascienza, ma il tragico bilancio della «strage di morti annunciate» su cui riflette Franco Piacentini, presidente dell’associazione italiana familiari e vittime della strada (Aifvs) di Modena.

«Dal 2002 ad oggi, sulle strade della provincia, hanno perso la vita non meno di 1.432 persone – osserva Piacentini – praticamente è sparito l’equivalente della popolazione di un Comune come Fiumalbo o la somma dei residenti di Riolunato e Montecreto o tutto Polinago».

Quarantacinque le morti nel 2023 in 42 incidenti mortali contro i quaranta dell’anno prima secondo i dati dell’osservatorio Aifvs.

Sei le persone morte sia a Modena sia a Serramazzoni, dove hanno un peso specifico gli scontri con esiti nefasti sulla Nuova Estense.

Tre gli incidenti con vittime sia a Castelfranco, sia a Formigine, sia Soliera. Due vittime si sono piante a Carpi, come a Pavullo e Savignano. Quattro le persone morti in incidenti autostradali.

Dieci vittime avevano tra i venti e i trent’anni, nove tra i settanta e gli ottanta. Trentacinque vittime appartengono al genere maschile, dieci al femminile.

Venticinque erano in auto al momento dell’impatto. Otto andavano in moto, sette a piedi, quattro in bicicletta.

«UNA VERGOGNA»

«La strage di morti annunciate non si ferma e nessuno se ne accorge finché non viene colpito direttamente – denuncia Piacentini – Agli obiettivi europei della sicurezza stradale che prevedevano ogni decennio un dimezzamento di morti e feriti gravi, Modena risponde con un inconsistente e vergognosa riduzione pari al 14 per cento in quindici anni».

L’associazione ha organizzato numerosi eventi per sensibilizzare la popolazione sul tema delle vittime in incidenti stradali nel Modenese, come le croci apparse in piazza Torre lo scorso 19 novembre.

«SERVONO NUOVI PROGETTI»

«Nel complesso la maggior parte degli scontri avviene tra veicoli in marcia ma dovremmo monitorare attentamente anche quello strano fenomeno dei sinistri a veicolo isolato – aggiunge Piacentini – trenta su cento sono le fuoriuscite senza apparente contatto con altri veicoli (tredici decessi) e un altro 15 per cento è rappresentato da investimenti di pedone (sette decessi)».

I suggerimenti non mancano. «Occorre dare spinta propulsiva a progetti che permettano la moderazione delle velocità di percorrenza su arterie – sottolinea Piacentini – come viale Montecuccoli o via Respighi, via Stradella, Nuova Estense, via Cucchiara. Occorre sagomare di nuovo le corsie di accelerazione sulla tangenziale di Modena adeguandole alle normative vigenti. Occorre una messa a norma anche dei sistemi di contenimento ad oggi mancanti come all'uscita 10 bis della tangenziale Pirandello».