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Modena, Capodanno solidale a Porta Aperta: serviti duecento pasti a bisognosi

Laura Solieri
Modena, Capodanno solidale a Porta Aperta: serviti duecento pasti a bisognosi

L’associazione si affaccia nel 2024 ai primi 46 anni di vita con numerosi progetti. Portobello festeggia l’undicesimo compleanno con il “pronto soccorso sociale”

02 gennaio 2024
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L’associazione Porta Aperta di Modena ha concluso l’anno tra i sorrisi spontanei e le mani laboriose dei volontari.

Mani in grado di mettersi al servizio e generare applausi colmi di gratitudine. Nemmeno la sera di San Silvestro, così come il primo gennaio, i volontari hanno fatto mancare la loro presenza in mensa, dove come ogni giorno sono stati distribuiti oltre duecento pasti alle persone senza dimora e che in generale versano in condizione di fragilità economica e sociale.

«Di questo c'è bisogno: di comunità, di fare insieme, di stare accanto – commentano dall’associazione – Siamo grati ai nostri volontari, circa cinquecento, che ogni giorno dell’anno affiancano i nostri operatori in modo sempre generoso, gentile e competente, consentendoci di realizzare tante attività. Il 2023 per Porta Aperta è stato un anno importante, quello dei nostri 45 anni: in questi anni il quadro sociale è profondamente cambiato. Dalla fine degli anni Settanta, quando si rivolgevano a noi prevalentemente persone provenienti dal Sud Italia fino a oggi, con in mezzo la crisi economica, dove ci rivolgiamo a un’utenza per due terzi composta da persone che vengono da Paesi extraeuropei (Pakistan, Bangladesh e Nigeria le prime tre nazioni che presentano i numeri più alti), anche se non mancano gli italiani e i modenesi».

Ad oggi, Porta Aperta ospita più di duecento persone nelle varie strutture che gestisce; spesso di questa realtà si conosce soprattutto il servizio della mensa ma sono tante altre le aree in cui l’associazione è operativa.

Tra queste, si richiama l’attenzione su una realtà nota come impresa sociale Arca Lavoro. Tale realtà è stata generata per creare opportunità di lavoro stabili per i beneficiari.

Inoltre, v’è una realtà ormai consolidata come l’emporio sociale Portobello, gestito da Porta Aperta, che annualmente eroga un supporto alimentare a circa seicento famiglie per un totale di circa duemila persone assistite dall’emporio sociale.

In aggiunta, rientra nell’elenco delle frecce all’arco di Porta Aperta una realtà attiva per garantire l’accesso alle cure: il Centro Salute del migrante e del senza dimora.

Tale Centro garantisce quasi seimila visite in un anno a milleseicento pazienti che accedono in media.

Si è concluso un anno importante anche per Portobello, che nel 2023 ha compiuto il decimo anno di vita. All’ingresso dell’emporio in via Divisione Acqui 81 campeggia un cartellone che racchiude l’essenza del progetto, elencando la composizione della rete di associazioni di volontariato promotrici, dieci anni fa, della sua nascita.

«Le abbiamo ringraziate in occasione della nostra grande festa di compleanno, a settembre, e lo abbiamo rifatto l’ultimo giorno dell’anno scambiandoci gli auguri – sottolineano i volontari dell’emporio – Una rete e una trama di solidarietà che ha reso possibile quello che è diventato ed è oggi Portobello per la comunità di Modena: il “pronto soccorso sociale” della città, in aiuto ogni anno a centinaia e centinaia di famiglie in condizioni di fragilità economica e sociale. Un aiuto non solo in termini di generi alimentari ma affiancato anche da altri servizi che sono cresciuti nel tempo». [