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Elezioni a Modena, i “grandi vecchi” del Pd stoppano Maletti: Miglioli, Pighi e Barbolini vogliono le primarie. E intanto Mezzetti si scalda...

Luca Gardinale
Elezioni a Modena, i “grandi vecchi” del Pd stoppano Maletti: Miglioli, Pighi e Barbolini vogliono le primarie. E intanto Mezzetti si scalda...<br type="_moz" />

Bortolamasi resta in campo: ora un faccia a faccia tra gli otto papabili

07 gennaio 2024
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MODENA. Magari un’Epifania tranquilla non se l’aspettava nessuno, ma non ci si aspettava nemmeno una Befana così bollente, con pranzi e apertura delle calze continuamente interrotti dalle telefonate. Succede in casa Pd, dopo la decisione della consigliera regionale Francesca Maletti di sciogliere le riserve e annunciare la sua - seconda, dopo quella del 2014 - disponibilità a candidarsi a sindaco per le amministrative del 9 giugno 2024. Un annuncio che ha sorpreso tanti dem, complicando ulteriormente la strada per arrivare alla scelta del candidato sindaco. Scelta che oggi vedrà un momento fondamentale: questa mattina, la segretaria cittadina Federica Venturelli e il segretario provinciale Roberto Solomita incontreranno gli 8 “papabili” i cui nomi sono emersi dal percorso nei circoli. Un momento importante, perché i diretti interessati dovranno dire ai segretari se intendono... fare sul serio e iniziare a raccogliere le firme in assemblea, sapendo che per candidarsi alle primarie ne servono 32 su una novantina di persone.

GLI OTTO PAPABILI
Tra gli 8 c’è Francesca Maletti, che nella sua discesa in campo, letta da tanti dem prima di tutto come una mossa anti-Bortolamasi, si è espressa contro le primarie e a favore di un candidato forte e unitario. Oggi, comunque, non ci sono le condizioni affinché tutto il partito converga su di lei, anche perché l’assessore alla Cultura non ha intenzione di fare passi indietro. Improbabile anche che il sindaco uscente Gian Carlo Muzzarelli decida di appoggiare apertamente Maletti: il primo cittadino aveva in mente un’altra soluzione, ovvero la candidatura dell’assessore al Turismo Ludovica Carla Ferrari in una sorta di ticket con il capo di Gabinetto Giulio Guerzoni, ma questa ipotesi è ormai superata proprio alla luce della discesa in campo di Maletti, che ha spaccato il fronte cattolico.

Di fatto, l’incontro di oggi servirà soprattutto a capire una cosa: se c’è la possibilità di convergere su uno degli 8 come candidato unitario, ovvero in sostanza su Andrea Bortolamasi. Una possibilità che oggi sembra remota, a meno che non si riesca ad arrivare a una convergenza sull’assessore alla Cultura con l’appoggio di Diego Lenzini, vicesegretario del partito cittadino, e dell’assessore ai Lavori pubblici Andrea Bosi. In questo caso, ci sarebbero i numeri per andare avanti ed evitare di azionare la leva “riserve della Repubblica”, ovvero l’ex assessore regionale Massimo Mezzetti o il sottosegretario in Regione Davide Baruffi, e il partito cittadino avrebbe vinto la sua sfida senza ricorrere al soccorso esterno.

Tornando agli 8, l’altro nome più solido in campo dal punto di vista del consenso in assemblea è Lenzini: anche lui, oggi dovrà far sapere ai segretari se intende andare avanti e provare a raccogliere le firme in vista dell’assemblea di lunedì 15. E se la candidatura unica è l’opzione preferita dal partito, resta in campo la possibilità di arrivare alle primarie di coalizione con due candidati del Pd: in questo caso, l’opzione più probabile è quella di una sfida tra Bortolamasi e Lenzini.

Se però non si troverà una soluzione interna, i due segretari si rivolgeranno all’esterno, e dunque a Mezzetti o Baruffi: le quotazioni dell’ex assessore regionale alla Cultura sono in ascesa, anche perché la sua riserva cadrebbe davanti a una chiamata del sindaco Muzzarelli, con l’accordo che si tratterebbe di un solo mandato, con una giunta giovane in cui potrebbe “crescere” il candidato sindaco del 2029.

I "GRANDI VECCHI" DEL PD INVOCANO LE PRIMARIE
Tornando alle primarie, a dire sì a una sfida interna, se necessario, ieri sono stati tre “grandi vecchi” del Pd, ovvero l’ex parlamentare Ivano Miglioli e gli ex sindaci Giorgio Pighi e Giuliano Barbolini: «Siamo iscritti al Pd - scrivono - e ci riconosciamo nei suoi principi fondativi, di partito di iscritti ed elettori, di partito aperto e plurale». Quindi, dopo aver invocato «un programma in continuità con il grande lavoro svolto dal sindaco Muzzarelli» e una coalizione larga, Miglioli, Pighi e Barbolini fanno notare che «la scelta del candidato deve essere trasparente, partecipata e coerente con questi indirizzi. In questa ottica, la pluralità delle candidature è indice di forza, non di debolezza: è scesa in campo una nuova generazione di dirigenti che intende assumersi le proprie responsabilità per il futuro di Modena. Se c’è una candidatura che raccoglie l’unanimità dei consensi, del partito e della coalizione, bene - incalzano - altrimenti è giusto ricorrere alle primarie, che consentono un confronto trasparente, mobilitano passione e intelligenze, chiamano il popolo del centrosinistra a riconoscersi in un progetto comune e in un candidato di tutti, proprio perché scelto da tutti e alla luce del sole». Un intervento che, anche per la scelta di inviarlo a poche ore dalla discesa in campo di Maletti, contraria alle primarie, è stato letto da tanti come uno stop alla sua candidatura e un “via libera” a Bortolamasi, anche passando dalla sfida interna.