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Modena, è boom di violenze in famiglia: l’emergenza ora è dentro casa

Paola Ducci
Modena, è boom di violenze in famiglia: l’emergenza ora è dentro casa

Crescono gli interventi dei carabinieri: «Poi i furti e le rapine»

08 gennaio 2024
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Modena Liti e violenze familiari che richiedono l’attivazione della procedura del codice rosso, reati predatori come furti, spaccate e rapine ma anche le truffe alle fasce più deboli della popolazione.

Sono queste le maggiori tipologie di reato che richiedono interventi in emergenza da parte dei militari della Compagnia dei Carabinieri di Modena che ci hanno ospitato un intero pomeriggio in pattuglia con loro per documentare al meglio le loro attività quotidiane.

Ad accompagnarci il capitano Luca La Verghetta, comandante della Compagnia dei Carabinieri di Modena, insieme ad una macchina e due militari della sezione radiomobile e dei militari del Reggimento Carabinieri dell’Emilia Romagna, in città in questo periodo festivo per potenziare i servizi di tipo preventivo.

«La nostra attività quotidiana in città – spiega il capitano La Verghetta – si suddivide in due tipologie di servizi: quelli preventivi, finalizzati a prevenire qualsiasi tipologia di reato e quelli repressivi, per lo più in condizioni di emergenza. Tra le emergenze modenesi, soprattutto dopo l’attivazione della procedura del codice rosso, le chiamate che maggiormente richiedono il nostro intervento in emergenza sono quelle a seguito di liti e violenze familiari. Questo non significa che tutti questi interventi poi necessariamente possano essere categorizzati come fenomeni di violenza, nella fattispecie di genere – specifica il capitano – spesso ci troviamo infatti di fronte solo a liti famigliari molto accese, che hanno una risoluzione immediata. Possiamo comunque presumibilmente affermare che il nostro intervento repentino faccia in modo che molte liti non sfocino poi in situazioni di violenza con gli epiloghi tragici che purtroppo conosciamo».

Tra le emergenze che i militari dell’Arma quotidianamente affrontano nella nostra città vi sono anche le azioni repressive nei confronti di reati di tipo predatorio. Spaccate di vetrine di pubblici esercizi, furti e rapine anche per piccole quantità di denaro o finalizzate a sottrarre beni personali, come il cellulare, sembrano essere all’ordine del giorno anche a Modena, in linea con la tendenza nazionale.

«Ma un’altra delle azioni che quotidianamente compiamo è la lotta allo spaccio di sostanze stupefacenti – sottolinea La Verghetta – e questo avviene attraverso numerosi controlli anche con militari in borghese in particolare nelle aree della città che sappiamo essere soggette a questa tipologia di reato».

Frequenti sono infatti da parte degli uomini dell’arma i controlli per esempio presso il parco Novi Sad, il parco XXII Aprile, le vie limitrofe alla stazione dei treni e le altre aree considerate più a rischio della città. Infine, numerose a Modena sono anche le azioni repressive dovute alle truffe delle categorie più deboli della popolazione nella fattispecie gli anziani.

«Sono numerosissime le richieste di intervento che riceviamo per questo tipo di reato – conferma La Verghetta – se le truffe telematiche coinvolgono tutta la popolazione, quelle più odiose sono certamente quelle legate agli anziani che vengono colpiti nella loro intimità domestica. Gli episodi più frequenti sono quelli che vedono l’estorsione di somme di denaro, anche importanti, all’anziano dopo averlo aggirato con telefonate o tramite la presenza di persone di aspetto molto distinto che si presentano direttamente a casa facendo credere di dover riscuotere bollette o debiti non pagati o chiedendo soldi destinati a parenti stretti in momentanea difficoltà. Il nostro invito alle persone anziane è quello di chiamarci immediatamente appena hanno il sospetto di essere vittime di una truffa senza vergogna – raccomanda ancora il capitano – l’intervento repentino spesso è risolutivo».

L’invito dei carabinieri a tutta la cittadinanza è comunque quello di utilizzare il numero unico europeo per le emergenze, il 112 appunto, senza timore. «Ricordiamo l’importanza della segnalazione dei cittadini – conclude il capitano La Verghetta- solo segnalando alle forze di polizia e denunciando i reati di cui si è stati vittima si dà la possibilità alle forze dell’ordine di intervenire in termini repressivi. Ricordo anche che ai cittadini non viene chiesto di fare una valutazione sul tipo di emergenza che si trovano a vivere, ma viene chiesto solo di chiamare le forze dell’ordine ogni qual volta se ne presenti la necessità».