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Verso le ammnistrative

Modena, nel Pd un’altra fumata nera tra gli otto. Ora il partito punta su Mezzetti

Davide Berti e Luca Gardinale
Modena, nel Pd un’altra fumata nera tra gli otto. Ora il partito punta su Mezzetti

Nessun accordo nell’incontro tra i candidati. Entro mercoledì la svolta

08 gennaio 2024
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Modena Se doveva esserci una fumata, questa è stata nerissima, per usare un eufemismo.

D’altra parte un nuovo incontro a otto tra papabili, nominati e autoproclamati di casa Pd si sapeva a prescindere che non avrebbe prodotto una sintesi: posizioni troppo lontane. Ma il Pd ha voluto tenere ancora il campo largo e per l’ennesima volta ne ha subito le conseguenze.

Riassumendo l’esito dell’incontro di ieri mattina, durato quasi 4 ore, i punti sono comunque tanti.

Nessuna mediazione, primarie più lontane e ipotesi del terzo nome sempre più concreta: Massimo Mezzetti è ora il favorito numero uno a diventare il candidato sindaco della coalizione di centrosinistra. Nessuno degli otto (Andrea Bortolamasi, Andrea Bosi, Giulio Guerzoni, Ludovica Carla Ferrari, Diego Lenzini, Francesca Maletti, Simona Arletti, Francesco Ori) davanti ai due segretari, Federica Venturelli e Roberto Solomita, ha posto problemi su questo nome che ora è in vantaggio su Davide Baruffi. Il Pd lavorerà prima di tutto su di lui per arrivare entro mercoledì a una soluzione del pasticcio e presentarsi così all’assemblea di lunedì prossimo con in tasca già il benestare del sindaco.

Mezzetti, che aveva sempre declinato l’invito, farà cadere la sua riserva se arriverà una richiesta unitaria dall'assemblea, e magari una chiamata dal sindaco Muzzarelli, con la prospettiva di fare un solo mandato e con carta bianca per una giunta giovane, con l’obiettivo anche di far crescere in vista della elezioni 2029 i 40enni che a questo giro non sono riusciti a mettersi d'accordo.

Nelle quattro ore di confronto, poi, non sono mancati passaggi politicamente significativi. Primo tra tutti l’ultimo tentativo di Ludovica Carla Ferrari a far convergere su di lei l’opzione unitaria: nessuno era intenzionato a percorrere questa strada che invece era cara a Muzzarelli.

Oltre a questo il fatto che, se si dovesse configurare nuovamente l’avvento delle primarie - ma il Pd nazionale non le vuole - la cerchia si stringerebbe tra Andrea Bortolamasi, Francesca Maletti, Diego Lenzini e Giulio Guerzoni. Nessun mandato è stato dato ai due segretari per stringere a due la competizione delle primarie: oggi sono un’opzione talmente a bordo del tavolo che è prossima a cadere definitivamente. Sintesi impossibile al punto che Maletti ha ribadito a chiare lettere quanto già fatto intendere nella sua intervista di tre giorni fa: o la soluzione è unitaria o lei sarebbe stata in gioco a disposizione di tutto il centrosinistra, con un messaggio chiaro ad Azione.

Non resta, quindi, che correre per arrivare alla soluzione. Mezzetti, appunto, più accreditato di Davide Baruffi. Anche perché, così facendo, la coalizione allargata di centrosinistra potrebbe sentirsi più rappresentata ed evitare di chiedere primarie di coalizione.

Un messaggio, il nome di Mezzetti, che potrebbe stringere l’occhio al Movimento Cinquestelle, ma questa è un’altra storia. Per ora.