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Modena, Guardia medica: l’Ausl si scusa. «Ma le attese non sono infinite»

Modena, Guardia medica: l’Ausl si scusa. «Ma le attese non sono infinite»

Venerdì 5 occorrevano fino a 27 minuti, per l’Epifania erano invece quindici

09 gennaio 2024
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Modena «Ci scusiamo per le attese». Con una precisazione: non sono «infinite».

L’Ausl puntualizza in merito alle lamentele sollevate da cittadini in merito alla guardia medica, meglio indicata come servizio di continuità assistenziale.

«I dati relativi alle telefonate pervenute venerdì 5 gennaio, giornata prefestiva, rilevano 1.110 chiamate – fa sapere l’azienda sanitaria in una nota – con attesa massima di 27 minuti e media attesa di 8 minuti. In Centrale erano presenti 6 medici al mattino, 7 al pomeriggio, con ulteriori 3-4 medici in rete attivi sul territorio per gestire picchi di chiamate».

I numeri sono in diminuzione mediamente per la notte di venerdì scorso. «Nella notte del 5 sono state gestite 327 chiamate – prosegue la nota dell’Ausl – con attesa massima rilevata di 21 minuti e media attesa 7 minuti».

I dati messi a disposizione dall’Ausl riguardano anche l’indomani. «Sabato 6 gennaio sono giunte 1.016 chiamate, con attesa massima 15 minuti, media attesa 4 minuti – aggiunge la nota – Presenti in centrale 8 medici, in diverse ore della giornata, con possibilità di allargare la risposta fino a 15 medici».

L’azienda sanitaria locale modenese non esita a fare un “mea culpa” in merito alle sollecitazioni avanzate da cittadini durante gli scorsi giorni.

«Possono certamente permanere, nell'ambito dei dati di efficacia citati, alcune fasce orarie ad alto traffico telefonico, come quella indicata da alcuni utenti, con cui l'Azienda si scusa», si legge testualmente nella nota.

A ogni modo, l’Ausl di Modena fa sapere di avere la situazione sotto controllo e rifiuta l’aggettivo «infinite» accompagnato alle attese. «Ciononostante i numeri riportati, anche rispetto ai medici in servizio alla Centrale telefonica sui quali l'Azienda sta lavorando per mantenere costantemente la copertura, non confermano il perdurare di attese ‘infinite’ – si legge in chiusura – e sono indicativi dell’impegno ad assicurare la migliore presa in carico possibile ai cittadini che necessitano della Continuità assistenziale».