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Il caso

Modena, devasta la casa dell’ex marito ma non sapeva fosse stata venduta

Jacopo Della Porta
Modena, devasta la casa dell’ex marito ma non sapeva fosse stata venduta

Una coppia in spedizione punitiva a Toano: danni per 20mila euro

10 gennaio 2024
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Voleva vendicarsi dell’ex marito e gli ha devastato la casa con la complicità del suo nuovo compagno.

Un gesto criminale, tra l’altro del tutto fuori bersaglio, dato che l’abitazione nel frattempo era stata venduta a una donna di Como di 50 anni, del tutto estranea alle dinamiche “sentimentali-ritorsive” degli ex coniugi.

DENUNCIATI

L’episodio risale alla fine del mese di novembre 2022 e a distanza di oltre un anno i carabinieri di Toano hanno denunciato i responsabili, una donna di 55 anni e il compagno di 37, entrambi residenti nel comprensorio ceramico modenese, per danneggiamento aggravato.

Il raid vandalico venne compiuto con un accanimento sconcertante, per ragioni che non sono state rese note.

I due amanti furiosi distrussero porte, finestre, lampadari, lampioni antistanti all’abitazione e buona parte degli arredi.

I danni provocati ammontarono a circa 20mila euro.

Alla proprietaria si presentò una scena tremenda: ogni stanza era a soqquadro e quasi tutto era andato in frantumi e ormai del tutto inutilizzabile.

LE TRACCE

Nella foga, i responsabili si ferirono, tanto che in una camera furono trovate varie tracce di sangue, prontamente raccolte dagli investigatori. Proprio da quegli indizi i militari hanno iniziato gli accertamenti, dopo la denuncia della donna comasca, che era da poco diventata proprietaria dell’abitazione, circostanza di cui i vandali non erano probabilmente a conoscenza (dato che il raid aveva come obiettivo l’ex marito della 55enne).

Grazie all’intervento del Ris di Parma, le tracce di sangue sono state attribuite a uno dei due conviventi e pertanto le successive indagini, anche grazie alle testimonianze raccolte, hanno condotto alla loro denuncia.

IL PROCEDIMENTO

Gli amanti modenesi sono stati dunque denunciati alla procura di Reggio Emilia, guidata da Calogero Gaetano Paci, che ora porterà avanti il procedimento per chiederne il processo, salvo emergano elementi a loro discolpa.