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Modena, posti letto al limite per piccoli pazienti

Gabriele Farina
Modena, posti letto al limite per piccoli pazienti

Dal 23 dicembre 2023 al primo gennaio il tasso di occupazione ha raggiunto quota 180 per cento

10 gennaio 2024
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La ricerca dei posti letto negli ospedali modenesi non risparmia i piccoli pazienti.

QUASI RADDOPPIATI

Dalle cifre delle tre aziende sanitarie provinciali (Ausl, Aou e ospedale di Sassuolo) circa un migliaio di bambini sono ricorsi alle cure dell’accettazione pediatrica del Policlinico tra il 23 dicembre e il primo gennaio.

Settantasei sono stati ricoverati, per cui i posti letto hanno avuto un tasso di occupazione del 180 per cento. In pratica, serviva quasi il doppio dei letti disponibili per soddisfare le richieste.

Le aziende sanitarie modenesi fanno sapere in una nota unitaria di aver far fronte all’aumento degli accessi «utilizzando tutti gli operatori sanitari a disposizione».

Rari i casi in cui i pazienti sono stati trasferiti in altri ospedali della provincia. Nella maggior parte dei casi invece i bambini facevano molta fatica a respirare e hanno dovuto ricevere una miscela di aria e ossigeno.

Le cause più comuni sono virus (influenzali, sinciziali e Coronavirus i nomi citati dagli esperti). Pochi anche i ricoveri nella terapia intensiva neonatale. Poco meno di mille gli accessi al pronto soccorso del reparto di Pediatria e Neonatologia di Area Nord (Carpi e Mirandola) dell’Ausl di Modena.

Regolari le attività dell’Oncoematologia pediatrica e delle branche pediatriche.

LA CABINA DI REGIA

Per osservare ed eventualmente monitorare i posti letto le tre strutture ospedaliere hanno rinnovato la cabina di regia interaziendale.

Confermate le disponibilità di posti letto nelle strutture private accreditate. Il lavoro della cabina di regia include la verifica in tempo reale dell’occupazione dei posti letto in altre sedi, come gli Osco, gli Hospice e le strutture residenziali.

Inoltre, la Centrale operativa territoriale ha garantito la gestione dei percorsi di dimissione, contribuendo alla disponibilità dei posti letto. «La campagna di vaccinazione contro l’influenza non è stata efficace come ci aspettavamo – esordisce il dottor Lucio Brugioni, direttore della struttura di Medicina interna e Area critica del Policlinico – Se fosse stata più efficace, probabilmente non avremmo visto tutti questi quadri clinici, afflussi e centralizzazioni di pazienti. Molti pazienti sono giunti dalla rianimazione e sono stati trasferiti nei nostri reparti. Non presentavano solo forme di insufficienza respiratoria».

Il medico rimarca dunque che «la vaccinazione antinfluenzale è un presidio per tutti, non soltanto per le persone fragili».

Le aziende sanitarie hanno messo in campo ventisei “medici sentinella” con la missione di raccogliere tamponi. I campioni vengono dunque inviati per le analisi di laboratorio per verificare il tipo di virus alla base dell’infezione respiratoria.

La nuova influenza di tipo A (H1N1) è la più diffusa sulla base delle informazioni raccolte.