Gazzetta di Modena

Modena

Il caso

Modena, occupano stanza del Costellazioni per dormire. Il giudice: «Non è reato»

Daniele Montanari
Modena, occupano stanza del Costellazioni per dormire. Il giudice: «Non è reato»

Assolti quattro senzatetto che forzarono lo stabile di via delle Costellazioni

12 gennaio 2024
2 MINUTI DI LETTURA





Occupano abusivamente lo stabile ma non c’è reato. Perché la struttura è destinata all’accoglienza delle persone in stato di bisogno, e loro una casa in quel momento non ce l’avevano.

LA SENTENZA

Sentenza destinata probabilmente ad alimentare il dibattito quella arrivata giovedì 11 gennaio in tribunale a Modena per i fatti del 27 novembre 2020. La cornice è quella del residente di via delle Costellazioni 170, di proprietà del Comune di Modena e affidato a un ente esterno per l’accoglienza di migranti e persone in stato di difficoltà.

Uno stabile spesso al centro della cronaca per episodi di criminalità e degrado, oggetto di ripetute operazioni da parte delle forze dell’ordine.

Quella sera quattro maggiorenni – tre tunisini oggi di 21 e 22 anni e un marocchino 30enne – più alcuni minori si sono introdotti nell’edificio e dopo aver forzato la serratura della porta sono entrati in una stanza al sesto piano, dove sono rimasti a dormire.

L’ALLARME

La loro presenza però non è passata inosservata al servizio di vigilanza, che ha dato l’allarme: sul posto sono intervenute polizia di Stato e Locale, che hanno sgomberato la stanza denunciando i quattro maggiorenni per concorso in occupazione abusiva.

IN TRIBUNALE

I quattro sono stati poi rinviati a giudizio, e ieri mattina, dopo più di tre anni dai fatti, si è concluso il processo davanti al giudice Natalina Pischedda. Nel corso del dibattimento, i quattro tramite i loro avvocati (Federica Cirilli per uno dei tunisini e il marocchino, Barbara Bandiera e Jacopo Decaroli per gli altri due tunisini) hanno spiegato di essersi introdotti nello stabile perché disperati, senza una casa in cui andare, sottolineando che la struttura era comunque destinata a casi come il loro, benché le loro modalità di accesso fossero state illecite.

E il giudice deve aver condiviso i rilievi, visto che ieri ha disposto l’assoluzione dal reato di occupazione abusiva «perché il fatto non sussiste». La formula di assoluzione piena, legata anche al fatto che non è stato provato che siano stati materialmente loro a forzare l’ingresso e che lo stabile non è di proprietà privata ma pubblica, e destinato proprio all’accoglienza di migranti in situazione di necessità.