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Aumenti delle rette delle Cra a Modena, i sindacati protestano: «Sono offensivi, manifesteremo sotto la Regione»

di Gabriele Farina
Aumenti delle rette delle Cra a Modena, i sindacati protestano: «Sono offensivi, manifesteremo sotto la Regione»

Cgil, Cisl e Uil verso il presidio: «Si rischia di aumentare le disparità»

13 gennaio 2024
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MODENA. Le rette delle Cra aumentano, i sindacati protestano.

Cgil, Cisl e Uil stanno organizzando un presidio unitario a Bologna per opporsi alla delibera con cui la Regione (all’unanimità) ha previsto l’aumento delle case di riposo per anziani e persone diversamente abili.

Un aumento che non tiene conto degli indicatori Isee e che ha portato i tre sindacati a domandare un incontro con l’assessore al Welfare, Roberta Pinelli, e i vertici dell’Ausl di Modena.

LA PROTESTA

«Il Comune ci ha informato che intende alzare la soglia Isee per aumentare le esenzioni», anticipa Roberto Rinaldi, segretario generale della Uil per Modena e Reggio Emilia.

Il sindacalista approfondisce l’ipotesi al tavolo con qualche cifra. «Nelle Cra modenesi ci sono circa settecento persone tra disabili e anziani – aggiunge – mentre l’integrazione tariffaria sarà rivolta a circa duecento persone. La delibera comunale dovrebbe essere discussa la settimana prossima».

Da quanto emerge, nel distretto di Pavullo non sarà possibile fare lo stesso. Nell’incontro, fanno sapere i sindacati in una nota unitaria, è emerso che «le locali amministrazioni non hanno le risorse per contenere gli aumenti come nel Comune di Modena e pertanto l’aumento delle rette graverà indistintamente per tutti gli ospiti delle Cra».

Un problema aggiuntivo su cui riflette il sindacalista della Uil: «Si rischiano di creare disparità sociali tra chi vive a Modena e chi in altre realtà dove non è possibile arginare gli effetti della delibera regionale facendo riferimento all’Isee».

AUMENTO DELLE DISEGUAGLIANZE

Un punto su cui si esprimono i sindacati nella nota unitaria. «Si evidenzia una differenza di risorse, in ragione della ricchezza delle rispettive economie, che i vari Comuni possono mettere in campo per attenuare le conseguenze sulle tasche dei cittadini – rimarcano a una voce – con la conseguenza che nelle zone della provincia con redditi medi più bassi, come nel distretto di Pavullo, l’aumento delle rette impoverirà ulteriormente i cittadini con un aumento delle disuguaglianze».

Il sindacalista della Uil rincara la dose. «In un contesto dove le persone subiscono aumenti legati all’inflazione, è iniquo aumentare di 1.500 euro all’anno le rette delle Cra – l’affondo di Rinaldi – Gli aumenti delle pensioni sono irrisori, i familiari sono alle prese con l’inflazione, i contratti non sono adeguati. Siamo preoccupati».

IL PRESIDIO DAVANTI ALLA REGIONE

Cgil, Cisl e Uil hanno annunciato un presidio da tenere davanti alla sede della Regione in una data da stabilire nei prossimi giorni. «Le cooperative hanno minacciato di consegnare le chiavi in modo provocatorio se non fossero arrivati i fondi – ribadisce il sindacalista – Forse è arrivato il momento in cui le realtà che non riescono a gestire le Cra potrebbero iniziare a farsi da parte in un percorso di appropriazione pubblica delle strutture».

In tal senso, Rinaldi vuole sottolineare di non voler fare di tutta l’erba un fascio. «Non voglio togliere nulla alle strutture private che si gestiscono in autonomia – conclude – ma mi rivolgo a quelle convenzionate, che vivono di soldi pubblici. A volte il servizio erogato nelle Cra non è pertinente alla somma stanziata dalle famiglie».

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