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Il lutto

Carpi, addio professoressa Mantovani: «Il tuo ricordo sarà per sempre con noi»

Gabriele Canovi
Carpi, addio professoressa Mantovani: «Il tuo ricordo sarà per sempre con noi»

In centinaia lunedì al funerale della docente del Liceo Scientifico Fanti

16 gennaio 2024
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Carpi Alcuni suoi ex alunni sono arrivati persino dalla Liguria: un lungo viaggio fino a Carpi per salutare la loro cara professoressa. Insieme a loro, parte della grande famiglia del “Villaggio Fanti”, così come amava chiamare il “suo” istituto. Poi, in una chiesa gremita, i canti, le chitarre e le voci del coro formato dai colleghi.

Erano circa trecento le persone che ieri si sono riunite alla chiesa di Santa Croce per dire addio a Carlotta Mantovani, docente di matematica e fisica del Liceo Fanti scomparsa venerdì scorso a soli 53 anni. La sua vita è stata sempre legata al liceo: prima nelle vesti di studentessa, poi da docente e negli ultimi tempi anche come collaboratrice della preside. «Di recente l’avevo ribattezzata “mobility manager” – racconta la dirigente Alda Barbi – in quanto ha fatto letteralmente “girare la scuola” predisponendo le aule da occupare da parte delle nostre 87 classi, nonché costruendo l’orario scolastico. Conosceva il Fanti a menadito. Chiunque sia passato nell’ufficio in questi mesi, l’ha vista seduta al suo posto, elegante con le sue maglie di pizzo, il trucco impeccabile e la passione per il color fuxia a caratterizzarla. E soprattutto, Carlotta non ha voluto a nessun costo abbandonare le sue adorare classi 3A e 4B: era suo compito prepararle per bene».

Toccante, poi, la lettera letta dall’amica e collega Chiara Francia: «Mi rivolgo a te al presente perché so che sei qui in mezzo a noi e che stai provando a consolarci come hai sempre fatto – ha detto – Se la mia strada dentro al liceo Fanti ha avuto una guida, quella sei stata tu. Mi hai accompagnata con la tua passione e il tuo amore per l’insegnamento fino a farli diventare anche i miei, mi hai insegnato la dedizione, l’ordine e il rigore: quante volte sei venuta a bussare alla mia porta per sollecitarmi a terminare una verifica o mi hai spronato a svolgere il programma nei tuoi tempi, un ritmo che solo tu riuscivi a tenere. Solo la tua mente matematica ha potuto gestire le mille incognite che presenta l’orario scolastico con le richieste più improbabili e gli incastri magici che mettevano a dura prova anche te». Come detto, poco tempo fa era entrata nella squadra della vicepresidenza: «Hai portato una ventata di leggerezza che ha aiutato tutti a fronteggiare le quotidiane difficoltà con maggior serenità – continua Francia nella sua lettera– Il nostro tempo insieme è andato al di là della vita scolastica: per me sei stata prima di tutto un’amica. Le estati in riviera con i figli ancora nel passeggino in cerca di un momento di tranquillità per scambiare quattro chiacchiere, gli aperitivi al porto, le risate nate dalla tua trascinante allegria. Tu per me sei ancora tutto questo. Ora devi continuare ad essere il mio mentore, la mia spalla, la mia amica. Io sarò per la tua famiglia. Ricorda però che anche se qualche cherubino lì in paradiso corre scalzo o rumoreggia lungo i corridoi, non devi sgridarlo troppo».