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La svolta

Carpi, Italcarni e il buco milionario: prescrizione per i dirigenti

Carpi, Italcarni e il buco milionario: prescrizione per i dirigenti

Dopo il crac finanziario da 38 milioni erano finiti a processo

18 gennaio 2024
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Prescrizione, quindi, di fatto estinzione dei reati. È quanto deciso dal tribunale di Modena in merito alla vicenda del crac di Italcarni per cui erano finiti a processo quattro dirigenti dell’azienda.

Gli amministratori erano stati accusati di bancarotta semplice e bancarotta fraudolenta preferenziale e per questo la Procura aveva presentato richiesta di rinvio a giudizio.

Ma ricostruiamo passo dopo passo quanto accaduto in una vicenda giudiziaria iniziata più di cinque anni fa dopo un’indagine della Guardia di Finanza.

L’accusa sosteneva che la cooperativa fosse arrivata al crac da 38 milioni di euro perché i dirigenti avrebbero nascosto un buco di bilancio divenuto, man mano, sempre più ingestibile. Situazione che avrebbe provocato la richiesta di concordato preventivo in bianco nel 2014. Nel 2015 venne poi dichiarata la liquidazione coatta amministrativa da parte del Ministero dello sviluppo economico.

Come si legge dagli atti, tra le ipotesi c’era anche quella che gli ex dirigenti avrebbero pagato in modo preferenziale un creditore che è diventato, in seguito, proprietario dello stabilimento. Questo avrebbe così danneggiato i numerosi allevatori provenienti da più parti d’Italia che conferivano i suini alla cooperativa di Migliarina, poi acquistata da Opas. Allevatori che poi avevano sporto denuncia. Così, si era arrivati alla richiesta di processo. Solo ieri, infine, questa lunga pagina di cronaca giudiziaria è arrivata alla sua conclusione con la decisione del tribunale di estinguere i reati per tutti i quattro amministratori rinviati a giudizio.