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Il progetto

Modena, un polo culturale nel futuro del monastero di San Pietro

Modena, un polo culturale nel futuro del monastero di San Pietro<br type="_moz" />

Dopo l’addio dei monaci benedettini. Ieri si è svolta a Roma la riunione al ministero della Cultura

24 gennaio 2024
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Modena Un polo culturale nel futuro del monastero di San Pietro, con spazio espositivo e museale delle Gallerie Estensi, sale studio, bookshop e caffetteria.

È il progetto su cui ci si è confrontati nella riunione organizzata ieri a Roma, al ministero della Cultura, per definire il futuro del complesso abbaziale in vista dell’imminente trasferimento della comunità monastica benedettina.

L’interesse del Ministero era già stato anticipato alla Gazzetta dall’abate di Pontida, dom Giordano Rota, a margine della messa di saluto dei benedettini da lui celebrata in San Pietro il 14 gennaio. L’incontro di ieri lo ha certificato.

I partecipanti

Alla riunione erano presenti, tra gli altri, il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, il sindaco di Modena, Gian Carlo Muzzarelli, il capo di Gabinetto del Ministero, Francesco Gilioli, il direttore generale Musei, Massimo Osanna, il direttore generale Archeologia Belle arti e Paesaggio, Luigi La Rocca, il direttore generale Archivi, Antonio Tarasco, il segretario regionale del MiC, Corrado Azzollini, il direttore delle Gallerie Estensi, Alessandra Necci, il soprintendente Archeologia Belle Arti e Paesaggio della città metropolitana di Bologna e per le province di Ferrara, Modena e Reggio Emilia, Francesca Tomba, il direttore dell’Agenzia del Demanio, Alessandra dal Verme, l’abate dom Giordano Rota e e il vicario generale dell’Arcidiocesi di Modena-Nonantola, monsignor Giuliano Gazzetti.

Il progetto

Nella riunione si è convenuto di dare una destinazione culturale al complesso di San Pietro, attualmente suddiviso nella sua proprietà tra l’amministrazione comunale, il Demanio e la Diocesi.

Ferme restando le esigenze di culto, che continueranno a interessare la chiesa di San Pietro, e delle attività parrocchiali, l’edificio, vincolato per il suo grande valore storico, artistico ed architettonico, verrà destinato prevalentemente, previa cessione al MiC da parte dell’Agenzia del Demanio degli ambienti attualmente di sua pertinenza, a spazio espositivo e museale delle Gallerie Estensi, dove verrà realizzato, oltre a grandi mostre, anche uno specifico allestimento capace di narrare la storia della città e del ducato estense, nonché la vicenda dell’insediamento benedettino.

Il nuovo polo culturale sarà anche uno spazio di aggregazione peri cittadini, con caffetteria, bookshop e sale studio.

Al termine dell’incontro è stata stabilita l’istituzione di un tavolo tecnico per la definizione di un masterplan progettuale che individui tempi e costi degli interventi necessari, nonché definisca le modalità di consegna al MiC degli ambienti ora in capo al Demanio.

I commenti

«Modena è una città ricca di bellezze culturali che può sviluppare la sua vocazione turistica. Stiamo dando tutto il nostro impegno e il nostro sostegno per ampliare gli spazi culturali», ha dichiarato il ministro Sangiuliano.

«L’esigenza di agire per tempo alla luce del trasferimento della comunità monastica ha portato all’opportunità di una collaborazione istituzionale con il ministero della Cultura per la valorizzazione di un patrimonio storico, artistico e monumentale di straordinario valore. È un metodo positivo, capace di fare delle nostre radici il futuro della città», ha detto il sindaco Muzzarelli.

Soddisfazione espressa anche dal senatore di FdI Michele Barcaiuolo: «Auspicavo, da modenese, di ricevere buone notizie circa il futuro di San Pietro. Grazie all’azione del Governo, che con celerità è intervenuto nella discussione, il complesso abbaziale non sarà destinato ad usi impropri e diventerà un polo culturale per l’intera città di Modena».