A Piandelagotti è stata ritrovata una reliquia di San Geminiano
E’ stata presentata ai fedeli alla messa del patrono nella chiesetta dedicata. Risale probabilmente all’Ottocento
Frassinoro. È stata una solennità di San Geminiano molto speciale quella che è stata celebrata mercoledì a Piandelagotti, segnata dalla riscoperta di una reliquia del patrono, presentata ai fedeli durante la messa celebrata nella chiesetta che sorge proprio ai Prati di S.Geminiano.
È stata tenuta sull’altare dal parroco don Luca Pazzaglia, che poi insieme agli altri concelebranti (il parroco di Palagano don Tomek, padre Sebastiano da Montefiorino e don Sergio Casini del Tribunale ecclesiastico di Modena) con essa ha impartito la solenne benedizione finale. E così probabilmente avverrà anche nei prossimi anni in occasione della ricorrenza.
«È una reliquia consistente in un frammento osseo di san Geminiano – spiega don Luca – custodita in una vecchia teca assieme a reliquie di altri santi. Una teca molto antica, forse ottocentesca, che abbiamo ritrovato l’anno scorso in modo fortuito spostando un mobile in sagrestia a Piandelagotti. Non mi ha sorpreso il ritrovamento: gli edifici sacri in questa zona hanno radici antichissime. Non penso solo all’abbazia di Frassinoro, ma anche alla chiesa in paese a Piandelagotti, costruita dal 1747 a inizio Ottocento, nel luogo in cui prima c’era una cappella della selva romanesca. È possibilissimo dunque che nell’Ottocento qualcuno abbia donato la reliquia alla parrocchia di Piandelagotti. La custodiremo con cura: è una grande soddisfazione averla ritrovata, qui il culto del santo è molto sentito anche se siamo così lontani da Modena. Ma è un legame che affonda le sue radici nella vita stessa di san Geminiano».
Si narra infatti che quando il santo fuggì da Modena perché non voleva essere nominato vescovo, si rifugiò proprio a Piandelagotti in un ricovero sull’antica via Bibulca in cui ora sorge la chiesetta ai Prati di San Geminiano, che proprio da questo passaggio prendono il nome. Di fianco all’edificio, restaurato anni fa dagli Alpini di Piandelagotti, c’è una fontana che la leggenda dice collegata alla fonte di Cognento, sorta dopo che San Geminiano aveva percosso la terra con un bastone. Ne uscì acqua e foglie di faggio. Come quelle di Piandelagotti.