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L'intervista

Soliera, l'appello di Stellario: «Politici, è date dignità al “fine vita”»

di Serena Arbizzi
Soliera, l'appello di Stellario: «Politici, è date dignità al “fine vita”»<br type="_moz" />

Dugoni, 49 anni, colpito da un tumore al cervello «È un tema che fa scalpore ma va affrontato: per i malati è fondamentale»

03 febbraio 2024
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SOLIERA. «Il mio desiderio è che la mia storia possa essere utile alle persone perché il percorso del fine vita, per i malati oncologici e non solo, sia meno doloroso e più dignitoso. La certezza all’accesso al suicidio medicalmente assistito, potrebbe aiutare, anche a livello psicologico, chiunque si trovi in certe condizioni. E mi piacerebbe che i politici avessero un po’ più di coraggio nell’affrontare questi temi, che di solito fanno molto scalpore di fronte alle immagini di persone che stanno veramente male: questo fa prendere una posizione molto velocemente, ma occorre ricordarsi che ci si può trovare in situazioni come queste da un momento all’altro, senza avvisaglie».

Stellario Dugoni è di Soliera, ha 49 anni, una famiglia che adora, composta dalla moglie, Cinzia, sua coetanea e dai due figli: Silvia, 23 anni, ed Enrico, 20.

LA SCOPERTA DEL TUMORE

Stellario è molto conosciuto per la sua carriera di sindacalista e per e per aver fatto parte dell’assemblea generale della Fiom Emilia Romagna. A fine maggio di due anni fa, il 49enne ha scoperto di avere un tumore al cervello: da lì è partito il percorso di cure, che ha incluso la chemioterapia e la radioterapia. «Purtroppo, si tratta di un tipo di tumore che lascia cellule che le terapie non riescono a fermare, ma soltanto a rallentare. A fine ottobre dello scorso anno – racconta Stellario – i medici hanno notato che si stava presentando una recidiva e ho dovuto affrontare una nuova operazione. Ho dovuto sottopormi a nuove terapie per cercare di rallentare la malattia».

Il sindacalista è sempre stato molto sensibile al tema del fine vita e con un gruppo di amici ha raccolto le firme necessarie per l’istituzione del registro Dat, le disposizioni anticipate di trattamento, in Comune a Soliera. Ed è stato molto attivo nel referendum sull’eutanasia del 2021.

LA PETIZIONE


Tema che costituisce, per lui, un cavallo di battaglia e che lo ha spinto ha organizzare una petizione su change.org, che in questi giorni ha superato le 1.700 firme. Un bel traguardo che speriamo possa contribuire a lasciare sempre più indelebile il messaggio che Stellario sottolinea anche con queste parole.

«Ho sempre sentito molto vicino quest’argomento – aggiunge - Come accennavo prima, si parla di questi temi, spesso, quando si vedono immagini di chi sta molto male. Se uno mi vedesse adesso, noterebbe, invece, una persona sana. Non ci si rende conto dello stravolgimento che può avvenire nella vita da un momento all’altro. Non ti rendi conto dei patimenti che dovrai sopportare, non lo puoi sapere. E io, finché sarà possibile, intendo mettere a frutto il più possibile la mia voglia di lavorare e il desiderio di condividere quanti più momenti con la mia famiglia e gli amici. Ma tengo moltissimo alla battaglia che sto combattendo perché vorrei fare capire la necessità di muoversi prima di arrivare a trovarsi in certe situazioni che la vita improvvisamente ti pone davanti».

IL PERCORSO DI CURA

Stellario, in questo difficile percorso, è assistito da professionisti della sanità che lo stanno aiutando a superarne le varie fasi che ogni giorno la malattia gli pone davanti. «Due mesi dopo l’operazione ho vissuto un calo psicologico – rimarca ricordando quei giorni - Ho la fortuna di avere la mia famiglia vicino, certo, e ho tratto beneficio anche dalle sedute dalla psicologa messa a disposizione dal servizio sanitario regionale. Inoltre, ho potuto riscontrare come la nostra sanità sia ben presente e organizzata per chi si trova a dover affrontare un percorso come il mio e tutto cambi all’improvviso».