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Novità sulla vicenda

Il caso in Accademia a Modena, «Cati tormentava anche gli ufficiali. Per 11 anni nessuno l’ha fermato»

Il caso in Accademia a Modena, «Cati tormentava anche gli ufficiali. Per 11 anni nessuno l’ha fermato»<br type="_moz" />

Da un capitano nuove sconcertanti rivelazioni sul tenente indagato

06 febbraio 2024
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MODENA Offese e vessazioni non solo nei confronti dei “semplici” soldati volontari in ferma prefissata, ma anche verso ufficiali. Di cui l’Accademia Militare era a conoscenza da almeno 11 anni, perché le segnalazioni sono state fatte.

NUOVA RIVELAZIONE
È la nuova rivelazione sul caso del tenente colonnello Giampaolo Cati, ex capo del Centro ippico militare indagato per molestie persecutorie, violenza privata e abuso d’autorità a seguito delle denunce presentate da 11 militari (quattro donne e sette uomini). È accusato, fra l’altro, di aver ordinato alle ragazze di lavare “frequentemente” i genitali ai cavalli per punizione, di chiara matrice sessista. L’indagine relativa è stata appena conclusa, e la Procura (pm Francesca Graziano) dovrà valutare se chiedere il rinvio a giudizio per l’ufficiale. L’esplosione del caso però sta portando altri militari a fare denuncia. Tra questi, ieri il quotidiano Repubblica (nell’articolo firmato da Clemente Pistilli) ha citato un capitano che ha presentato nuovi elementi sulla vicenda che rilanciano l’accusa con particolari sconcertanti.

IL RACCONTO
Il capitano riferisce che una sua collega maggiore gli aveva parlato di una “situazione di ansia e frustrazione che viveva ogni giorno per via degli atteggiamenti vessatori del tenente colonnello romano Cati nei suoi confronti e nei confronti di tutto il personale”. Al punto che lei aveva “fatto di tutto per andare via”.
Il capitano parla di comportamenti che andavano avanti da 11 anni, e che avevano portato un tenente colonnello (quindi un pari grado di Cati) ad andare in pensione con due anni di anticipo “pur di non avere più a che fare “ con Cati.
Il capitano dice poi di essere stato per quattro volte testimone di militari con “crisi di pianto” che chiedevano conforto a lui. “Le sue continue minacce di ripercussioni e il suo continuo millantare conoscenze importanti a Roma, allo Stato Maggiore – ha dichiarato riferendosi a Cati – hanno posto il personale e onestamente anche me in un continuo e perenne patema d’animo”.

DA 11 ANNI
L’ufficiale riferisce di condotte che andavano avanti da 11 anni, con momenti di tregua solo di poche settimane quando Cati riceveva ammonimenti verbali dai suoi superiori. Ma poi gli stessi comportamenti riprendevano “spesso in maniera peggiore – nota il capitano – quasi come a vendicarsi”.
Da questa testimonianza pare dunque che i vertici dell’Accademia sapessero che c’erano problemi con Cati non solo dal 2019 al 2021 – periodo in cui si concentrano le denunce degli 11 – ma anche molto prima. Ma non ci sarebbero stati interventi risolutivi fino all’arrivo dell’attuale comandante, il generale Davide Scalabrin, che ha presentato esposti sia alla Procura di Modena che a quella militare di Verona. l