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Modena, i commercianti del centro: «Niente allarmismo, ma il centro merita più attenzioni e sicurezza»

di Paola Ducci
Modena, i commercianti del centro: «Niente allarmismo, ma il centro merita più attenzioni e sicurezza»<br type="_moz" />

I commercianti di Modenamoremio: «Quando si interviene, i risultati ci sono come nel caso di via del Voltone»

08 febbraio 2024
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MODENA «Modena è bella, è viva ed è di tutti: non lasciamola ai pochi che la vogliono rovinare». È questo, in estrema sintesi il pensiero di una rappresentanza di commercianti associati a Modenamoremio (associazione di promozione del centro storico) che si sono ritrovati nella sede del nostro giornale per partecipare ad una tavola rotonda con focus sulle attività commerciali e i problemi di sicurezza che attanagliano il centro storico.
 

IN GAZZETTA
All’incontro hanno partecipato Marcello Nicolini di Sosta Emiliana la cui attività si trova in piazza XX settembre, Mario Bugani di Pizzaltaglio in piazza Mazzini ( presidente di Modenamoremio), Cinzia Ligabue di Martinelli Pelletteria di via Emilia centro, Barbara Ferrari di Barbaraferrarishoes di via Del Taglio e Alessio Vandelli di Stile Libero, noto pub in zona Pomposa. Presente anche il neo direttore di Modenamoremio Angelo Giovannini, in carica dall'inizio dell'anno in sostituzione a Maria Carafoli.

All’ordine del giorno, sul tavolo di discussione, centrale è stato il tema della sicurezza, alla luce anche degli ultimi fatti di cronaca che hanno visto corso Canalchiaro diventare teatro di una violenta rissa tra persone di origine straniera nella notte tra sabato e domenica.

I COMMERCIANTI
I commercianti che vivono il centro storico quotidianamente sono però tutti concordi nell’affermare che se il problema sicurezza a Modena ha bisogno di essere gestito con una stretta di azioni da parte delle forze dell’ordine nei confronti di chi delinque e innesca situazioni rissose, si sentono di offrire rassicurazioni sul fatto che Modena rimane comunque una città tutto sommato sicura se paragonata alle vicine Reggio Emilia e Bologna per esempio. Fanno eccezione alcune aree della città più martoriate dalla micro criminalità come le zone più buie dei viali del parco e il Novi Sad. «Questo perché la nostra città è viva - affermano Mario Bugani e Marcello Nicolini- grazie ai modenesi che la frequentano, ma anche grazie alle politiche che hanno puntato sul turismo che da dopo Covid ha vissuto un forte incremento».

Sebbene sia stata segnalata la percezione di paura che vivono costantemente molti cittadini di ogni età a causa di azioni di micro criminalità diffusa, soprattutto nelle ore serali, si è chiarito che per migliorare la sicurezza e combattere questo sentimento servirebbe una maggiore presenza di pattuglie delle forze dell’ordine appiedate in centro storico, soprattutto nelle aree che sono maggiormente soggette alla frequentazione di personaggi poco raccomandabili.
In ogni caso i commercianti sono concordi nell’affermare che nell’ultimo anno il lavoro delle forze dell’ordine è stato intenso ed ha ottenuto risultati importanti.
«Per esempio in via Taglio non vedo più le baby gang – ha affermato Barbara Ferrari- Il lavoro fatto dalle forze dell’ordine con il coinvolgimento delle famiglie dei ragazzi sembra, per ora , aver dato dei buoni risultati».
 

FORZE DELL'ORDINE
Gli esercenti confermano che rimane comunque il problema dei minori non accompagnati, ormai moltissimi in città, ospiti delle comunità a loro dedicate, e spesso autori di atti predatori e risse, quasi sempre tra connazionali che talvolta sfociano nel sangue.
«Su questo i commercianti chiedono azioni immediate - sottolinea Angelo Giovannini - prima che il centro si spopoli. La nostra partecipazione ai tavoli sulla sicurezza e l’ascolto che comunque la prefetta e le istituzioni ci stanno dedicando sul tema è utile e di fondamentale importanza».
Un plauso alle forze dell’ordine arriva anche per come è stata gestita la vicenda della criminalità in via del Voltone. «La chiusura temporanea di Mix Food attuata dal questore - sottolinea Alessio Vandelli -nota per le pessime frequentazioni degli avventori, che hanno reso per mesi invivibile uno degli ingressi più importanti nell’area Pomposa, ha radicalmente cambiato in meglio la via e l’intera zona. Dispiace per il gestore, comunque molti di noi titolari di locali della zona sono disposti, una volta che il locale avrà riaperto, ad affiancarlo per offrirgli qualche consiglio e liberarsi da quel tipo di clientela negativa».

Preziosi infine alcuni suggerimenti di miglioramento del centro: «Serve più luce in alcune aree – sottolinea Cinzia Ligabue- ma anche la necessità di trovare idee che possano far vivere il centro anche nei pomeriggi della settimana e non solo nei fine settimana: spesso dopo le 17 sembra quasi scatti il coprifuoco. Più aumenta la vita in centro e più sparisce il degrado ».