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I fatti

Modena, studente aggredito mentre va scuola

di Davide Berti
Modena, studente aggredito mentre va scuola<br type="_moz" />

Scende dal bus alla stazione corriere e viene seguito da un gruppo di venti persone In cinque lo circondano, vogliono una sigaretta. Poi spinte, schiaffi, pugni e calci

08 febbraio 2024
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MODENA Il labbro rotto, qualche segno in faccia, un livido sulla coscia. Ma soprattutto tanta amarezza e quel sentimento di paura e disagio che può cogliere anche un 18enne nel pieno del suo entusiasmo vitale: «Se ripenso a quello che mi è successo mi viene tanta rabbia e vorrei solo che non capitasse a nessun altro. Ma ormai episodi come questi, noi 18enni, purtroppo li sentiamo tutti i giorni. Quando ti capita è brutto, soprattutto se succede mentre stai andando a scuola, davanti al tuo istituto al suono della campana. Pazzesco».

I FATTI
Riavvolgiamo il nastro. Sono le 7.25 di ieri mattina. Il ragazzo in questione - tuteliamo la sua identità - parte da Baggiovara in autobus come tutte le mattine. Il trasporto pubblico è in ritardo, questa non è una novità, e passa 10 minuti dopo. Così si arriva a scuola sul suono della campanella e qui inizia il racconto, una volta che il 18enne scende dal bus alla stazione delle corriere insieme ad un suo amico: «Siamo sempre io e lui, tutte le mattine. Erano già le 8 e siamo scesi davanti alla fermata più vicina al Barozzi, perché il mio amico frequenta quella scuola. Lui è entrato, io ho attraversato la strada e sono andato verso il Muratori San Carlo, che frequento». Poi l’incontro con quelli che da lì a pochi secondi si sarebbero poi trasformati nei suoi aggressori.

IL RACCONTO
«Erano le 8.05. Stavo camminando, ero arrivato all’altezza del marciapiede tra il cancello secondario del Barozzi e la sede del Centro Servizi Volontariato e mi sono sentito tirare alle spalle dai cordini dello zaino. Istintivamente mi sono girato e ho visto questo gruppo di ragazzi: saranno stati un ventina. Uno di loro si è fatto avanti e mi ha chiesto la sigaretta elettronica. Gli ho detto che non l’avevo e sono cominciate le spinte. Mi hanno messo in un angolo attorno ad una aiuola, è volato il primo schiaffo». Il gruppo guardava e quattro, cinque persone continuavano a circondarlo e a malmenarlo: «Mi hanno spinto e hanno provato a togliermi la giacca. Poi mi hanno chiesto le cuffie e ho fatto in tempo a mettermele in tasca. Così sono arrivate nuove spinte, sono riuscito a divincolarmi e per attirare l’attenzione mi sono messo in mezzo alla strada: mi è arrivato un altro calcio sulla coscia, un pugno, un altro schiaffo ma fortunatamente sono riuscito ad entrare a a scuola e loro se ne sono andati verso piazza Cittadella».
Il tono del ragazzo non è concitato nel suo racconto, sa bene che quello che è accaduto a lui poteva accadere a chiunque: «C’era anche una ragazza poco più avanti di me, poteva capitare a lei e magari sarebbe andata peggio. Mi chiedo - dice amaramente - se non sia più possibile nemmeno andare a scuola tranquillamente alle 8 del mattino. È avvilente».
Entrato a scuola, il ragazzo è stato subito assistito dai professori e dalla dirigenza e dopo essersi sincerati delle sue condizioni di salute sono state chiamate le forze dell’ordine. Sul posto è arrivata la polizia che ha ascoltato la deposizione del ragazzo.

LE INDAGINI
Le indagini sono partite e sono già state visionate le immagini della videosorveglianza che monitora tutta la zona. E proprio dalle telecamere si vede nitidamente come il ragazzo sia stato scelto come vittima una volta sceso dall’autobus: lo hanno visto con l’amico e, da lontano, hanno scelto di seguirlo. Hanno accelerato il passo e lo hanno raggiunto fino ad aggredirlo e picchiarlo: «Quello che mi fa stare male - spiega il ragazzo - è che non possiamo più sentirci tranquilli nemmeno nel nostro ambiente a un orario dove tutti sono in giro per strada alla luce del sole. Già non ci sentiamo più sicuri a camminare per il centro, ora non possiamo più farlo nemmeno davanti a scuola perché ci aggrediscono senza timori?».