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Caso Barozzi

Modena, «Damiano interrogato tre ore senza nessuno al suo fianco»

Paola Ducci
Modena, «Damiano interrogato tre ore senza nessuno al suo fianco»<br type="_moz" />

L’avvocato Cavazzuti svela un nuovo particolare sulla vicenda

11 febbraio 2024
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Botta e risposta. Così l’avvocato Stefano Cavazzuti risponde, parola per parola, alle dichiarazioni della preside Lorella Marchesini.

«Respingiamo ancora una volta le accuse dalla stessa sostenute. Damiano ha semplicemente fatto espresso, nella sua qualità di rappresentante degli studenti, le molteplici criticità portate alla sua attenzione dagli studenti della scuola. Non ha mai diffamato, calunniato, ingiuriato, denigrato la dirigente, la vicepreside Paola Tirelli o altri membri della scuola, né l’istituzione scolastica. Dimostrarsi critici nei confronti delle decisioni organizzative assunte dalla scuola non significa denigrare, ledere la dignità altrui, ma semplicemente esercitare diritti e doveri strettamente connessi alla figura di rappresentanza della collettività degli studenti».

E ripercorre tutte le date: «La risposta della dirigente ancora una volta nega il diritto di critica all’interno della scuola e pone una vicenda di contrapposizione di due diverse visioni, quella degli studenti e quella della dirigenza, su un piano strettamente personale. Ricordiamo che la dirigente ha sanzionato Damiano con una nota di classe, dopo che il consiglio di classe aveva appena deciso di non procedere disciplinarmente per un’altra nota apposta dalla vicepreside il 4 dicembre 2023 per avere trasmesso ai rappresentanti di classe una mail ricevuta dalla vicepresidenza. Non soddisfatta della nota disciplinare del 18 gennaio 2024 la dirigente ha convocato il consiglio di istituto sullo stesso evento già sanzionato con la predetta nota e ha concorso a decidere 12 giorni di sospensione. La stessa dirigente aveva interrogato per ben tre ore Damiano l’11 dicembre 2023, senza permettergli di essere affiancato da un altro rappresentante degli studenti, sullo stesso evento, sempre le parole dichiarate alla stampa il 28 novembre 2023».

L’avvocato continua nella sua analisi, la stessa che porterà davanti al Tar: «Non vi è chi non veda che il comportamento tenuto dalla dirigente nei confronti dell’alunno Damiano è stato assunto, unicamente, per intimidire e sanzionare un alunno che aveva osato criticare anche pubblicamente le sue scelte. La dirigente non ha voluto instaurare un dibattito acceso, ma aperto e leale con i rappresenti degli studenti. Sapeva benissimo cosa era avvenuto l’ultimo giorno di scuola ma ha pressato per tre ore il giorno 11 dicembre Damiano per comprendere cosa il ragazzo sapesse direttamente degli eventi dell’ultimo giorno di scuola di giugno 2023».

L’avvocato anche ieri ha parlato di «molteplici comportamenti sopra denunciati si è spinta ben oltre il campo della valutazione sul piano educativo del comportamento di un alunno ma ha perseguito interessi personali piegando gli organi interni della scuola a suoi fini strettamente personali in una visione autoritaria della scuola. È proprio sul piano della responsabilità di un adulto verso un ragazzo, che sta esercitando il ruolo di rappresentante degli studenti, che la dirigente non si è dimostrata all’altezza del ruolo che le era stato assegnato dal Ministero, dall’ufficio scolastico regionale, dai genitori e dalla intera società locale. Diversi insegnanti della scuola avevano chiesto in Collegio docenti e anche separatamente di non procedere disciplinarmente nei confronti dei rappresentanti degli studenti proprio al fine di non interrompere, neppure in un momento di contrapposizione delle diverse visioni, il canale del dialogo e del confronto. Detti suggerimenti pervenuti da più parti sono rimasti inascoltati e pervicacemente la direttrice ha proseguito sulla scia della repressione del dissenso. Questo comportamento non onora la scuola, ma delude le aspettative di inclusione vera dei ragazzi nel contesto sociale. Sono gli adulti che hanno leso la dignità dei ragazzi ed in particolare di Damiano, non viceversa». l

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