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La sentenza

Pavullo, ergastolo a Padovani per il femminicidio di Alessandra

Pavullo, ergastolo a Padovani per il femminicidio di Alessandra

La soddisfazione della sorella espressa dai legali. L’imputato: «Me lo merito»

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Pavullo Ergastolo per Giovanni Padovani. La Corte di Assise di Bologna ha condannato al massimo della pena l'ex calciatore, accusato di aver brutalmente ucciso l'ex fidanzata Alessandra Matteuzzi (LEGGI L’ARTICOLO).

La Corte, come confermano a LaPresse fonti legali, ha riconosciuto tutte le aggravanti richieste dalla Procura a partire dallo stalking, a cui si aggiungono la premeditazione, i motivi abbietti e il vincolo del legame affettivo. In aula era presente la sorella della donna, Stefania.

«Era comprensibilmente emozionata, ha sempre detto che voleva giustizia, che si fidava della giustizia e credo che oggi l'abbia ottenuta», ha commentato l'avvocato Antonio Petroncini che, con la collega Chiara Rinaldi, rappresenta la famiglia della donna uccisa.

«PRETENDO L’ERGASTOLO»

In mattinata, prima della lettura della sentenza, l'imputato aveva rilasciato dichiarazioni spontanee. «Se voi pensate che quello che è successo, che un uomo ammazza una donna, con quella ferocia lì, sia una cosa normale, se queste sono cose che vengono reputate normali da un persona che era completamente capace di intendere e di volere ed era lucida, allora io merito l'ergastolo, anzi non è che io chiedo l'ergastolo, io pretendo l'ergastolo. Io voglio stare ogni giorno, ogni ora ogni minuto della mia vita in carcere», aveva detto il 28enne aggiungendo che «io non stavo bene, perché una persona che sta bene non fa una cosa del genere. Una persona che sta bene non ammazza un altro essere umano».