Modena, baby gang minaccia gioielliere
Un 12enne ha estratto un coltello in strada, in via Selmi, davanti a Renzo Montecchi Il racconto: «Stavano buttando per terra le transenne, gli ho detto di andare via»
Modena Uno degli ultimi gravi episodi si è verificato venerdì, davanti alla sua gioielleria. Un ragazzino «di circa dodici anni», lo ha minacciato con un coltello lungo 40 centimetri, appoggiato da una baby gang composta da una decina di membri. Renzo Montecchi racconta della situazione che, da tempo, sta vivendo in via Selmi, dove si affaccia la sua gioielleria e dove vive. E annuncia: «Presenterò denuncia».
Venerdì, davanti alla gioielleria di Montecchi si è radunata la banda: «Ho visto che hanno iniziato a buttare le transenne che ci sono in strada per terra. Sono uscito e gli ho intimato di allontanarsi. Uno di loro si è avvicinato e ha iniziato a offendermi, a dire a me a ai passanti che ci avrebbe tagliato la gola. Si avvicinava e mi sputava».
Dopodiché, questo è il racconto del gioielliere, la banda sarebbe tornata sul posto: «Si erano nascosti dietro le macchine. Uno di loro aveva un coltello da 40 centimetri e ha iniziato a minacciarci. Gli ho detto che la zona era piena di telecamere, e infatti ci sono le immagini di videosorveglianza». Sul posto poi, racconta Montecchi, è intervenuta la polizia ma nel frattempo la banda si era dileguata.
«Questo – precisa – è stato uno dei tanti episodi. Due settimane fa un uomo qui davanti infastidiva donne e ragazzine. Intorno alle 14.30 ho sentito urlare, ho visto che stava molestando una ragazzina e sono intervenuto per fermarlo. Mercoledì intorno all’una e 40 ho sentito alcuni rumori. Mi sono affacciato e ho visto due tunisini che stavano forzando il portone di casa. Avevano aperto alcune macchine per rubare e stavano per rubare lo scooter di un inquilino».
Il gioielliere, poi, riferisce di altri episodi che sarebbero avvenuti negli ultimi giorni: «Giovedì vero le 18 ho notato un uomo che girava con fare sospetto in mezzo alle macchine. Stava cercando di forzare il portone di casa» .
Sull’accaduto sono intervenuti Antonio Platis e Piergiulio Giacobazzi di Forza Italia: «Non sorprende questa situazione che nella Modena dell’accoglienza indiscriminata targata Pd da straordinaria è diventata ordinaria. I profili dei componenti di queste baby gang sono giovanissimi, anche di 12 o 13 anni, come in questo caso, di seconda generazione. Serve un cambio di passo, una voce ferma che la sinistra non garantisce. Tra il silenzio del candidato sindaco per Modena scelto da Schlein, Massimo Mezzetti, e l’attuale primo cittadino Muzzarelli, in palese disorientamento, a farne le spese sono i cittadini che lavorano e frequentano il centro. Adesso basta».