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Violenza

Modena, preso a pentolate in casa: arrestate due donne

Daniele Montanari
Modena, preso a pentolate in casa: arrestate due donne

Le rumene di 38 e 40 anni si sono poi scagliate contro i carabinieri con testate e minacce

13 febbraio 2024
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Gli ha tirato calci e pugni e poi pentole, piatti in ceramica e tagliere. Un discreto campionario delle stoviglie a disposizione in quel momento in cucina. Che hanno fatto il loro effetto, visto che l’uomo ha riportato un trauma cranico e una lesione a un braccio, per una prognosi complessiva di otto giorni.

È successo nella notte tra domenica e lunedì in un appartamento del condominio Lambda di via Emilia Ovest, tristemente noto per tanti episodi di violenze e degrado. I carabinieri del Radiomobile di Modena sono stati chiamati qui dall’uomo, un 68enne italiano, che ha denunciato le percosse subite da una 38enne rumena che abita qui e che era venuto a trovare. Assieme a lei in casa c’era anche una sua amica, una 40enne anche lei rumena.

Il 68enne, con cui pare che la 38enne abbia una relazione, si è presentato a casa di lei e, per motivi ancora in ricostruzione, è scoppiato un furibondo litigio, nel corso del quale lei ha reagito con calci, pugni, pentole, piatti e tagliere, appunto. I carabinieri hanno trovato l’uomo in strada sanguinante. Sono saliti nell’appartamento per verificare la situazione, e qui è accaduto l’impensabile: entrambe le donne, probabilmente ubriache, hanno aggredito anche i militari. A uno hanno tirato una testata, l’altro lo hanno fatto cadere e ha riportato una lesione a una mano. Portati in ospedale, hanno riportato prognosi dai 5 agli 8 giorni. Per le due donne è quindi scattato l’arresto per resistenza a pubblico ufficiale e lesioni, sia nei confronti dei carabinieri che ovviamente del 68enne.

La resistenza è continuata anche mentre i carabinieri portavano le due in caserma: hanno tirato testate contro la parete divisoria e una delle due ha detto frasi choc ai militari per intimorirli: «Voi non sapete chi sono io, vi faccio vedere! Avete famiglia, eh? La troverò io, vi faccio vedere di cosa sono capace!».

Ieri mattina entrambe sono comparse davanti al giudice Roberto Perrone per la direttissima. È emerso che la 38enne ha dei precedenti specifici per resistenza. La donna, assistita dall’avvocato d’ufficio Giulia Zanoli, ha detto sostanzialmente che il 68enne si era presentato a casa sua chiedendole di uscire e che lei si era opposta. Così sarebbe partita la colluttazione con lui. Una versione che però non è stata giudicata credibile dal giudice. L’amica 40enne non ha preso parte all’aggressione contro di lui, ma a quella contro i carabinieri sì, trascinata dall’altra. Che ha detto di essersi spaventata all’arrivo di militari, perché non credeva che l’uomo sarebbe arrivato a chiamare le forze dell’ordine.

Il giudice ha chiaramente distinto le due posizioni. Per la 40enne (difesa dall’avvocato Tommaso Barbieri) ha disposto la liberazione senza misure cautelari, non avendo lei precedenti. Per la 38enne invece ha sancito l’obbligo di firma tutti i giorni in caserma, in attesa del processo fissato al 21 maggio