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Il delitto di Capodanno

Pavullo: morto sotto al letto, giovane brasiliano in fuga

Daniele Montanari
Pavullo: morto sotto al letto, giovane brasiliano in fuga<br type="_moz" />

L’amico di Gianni Iacconi è rientrato in patria, sparendo, subito dopo il decesso del 54enne Domani verrà conferito l’incarico per l’autopsia sul corpo ritrovato dal fratello il 20 gennaio

18 febbraio 2024
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Pavullo Omicidio volontario aggravato e occultamento di cadavere. Sono queste le pesantissime accuse che vengono mosse all’amico di Giovanni Iacconi, il 54enne il cui corpo è stato rinvenuto il 20 gennaio, in avanzato stato di decomposizione, nella vecchia casa di famiglia dove trascorreva i fine settimana, all’Acquabuona di Pavullo.

Il fuggitivo

Si tratta del 27enne di origine brasiliana che Gianni ospitava da un paio d’anni circa nell’appartamento in cui viveva a Spezzano, e che è stato visto anche a Pavullo nel periodo delle vacanze natalizie. Dalle indagini emerge che il giovane sarebbe rientrato in Brasile già nei primi giorni di gennaio, rendendosi irrintracciabile. Circostanza questa che è ovviamente molto sospetta: dalle condizioni della salma si ipotizza che la morte di Gianni sia avvenuta proprio attorno a Capodanno. La partenza sarebbe quindi avvenuta subito dopo. Prende quota dunque l’ipotesi che, dopo la morte di Gianni, sia stato il 27enne a prendere la sua Golf riportandola in garage a Spezzano, per poi prendere l’aereo e sparire. Ma facendolo dopo aver nascosto il corpo di Gianni sotto al letto, avvolgendolo in un panno, e mettendo anche un deodorante per fare in modo che l’odore si avvertisse il più tardi possibile, quando lui era già lontano. Infatti Romano, il fratello di Gianni, ha scoperto tutto solo il 20 gennaio appunto, dopo settimane di ricerche e una denuncia per scomparsa.

L’indagine

Adesso arriva la conferma che il fascicolo aperto dalla Procura (pm Giulia Stignani), oltre che per occultamento di cadavere, è per omicidio volontario aggravato. Il brasiliano avrebbe dunque agito deliberatamente per uccidere Gianni, colui che l’aveva ospitato in casa per tanto tempo. Circostanza, questa dell’amicizia, che ovviamente funge da aggravante. Nessun malore dunque, in questa ipotesi investigativa, all’origine della morte dell’uomo, e nessuna fuga per lo spavento di fronte all’accaduto. Il brasiliano avrebbe agito con grande lucidità, cosa questa che già nei giorni scorsi appariva testimoniata sia dalla cura che c’era stata nell’occultare il corpo, sia dallo stratagemma del deodorante da casa posto sopra al letto per mascherare l’odore che sarebbe venuto dal cadavere, col passare delle ore. A conferma ulteriore della lucidità, l’idea di prendere la macchina di Gianni e di riportarla nel chiuso del garage di Spezzano, così che potesse sembrare che Gianni fosse partito, cosa plausibilissima nel periodo delle vacanze.

L’autopsia

In questo contesto domani alle 10.45 in Procura verrà conferito l’incarico al medico legale che dovrà effettuare l’autopsia sulla salma. Ci sarà anche l’avvocato Mauro Molesini che assiste il fratello Romano, e che ieri ha ricevuto incarico anche dalla sorella che vive a Coscogno. Il legale nominerà un proprio consulente che assisterà all’esame, che potrebbe essere effettuato anche nella giornata stessa. Sarà presente anche l’avvocato Simone Agnoletto, che è stato nominato d’ufficio in difesa del 27enne brasiliano, sebbene non abbia avuto finora alcun contatto con lui. Dall’autopsia si attendono risposte decisive, innanzitutto sulla causa della morte di Gianni: potrebbe essere stata per soffocamento, vista l’assenza di ferite, ma è solo un’ipotesi. Poi l’esame stabilirà con certezza la data del decesso. l

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